(Adnkronos) – Con i cambiamenti climatici oggi serve un numero maggiore di “professionisti per studiarli”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia il meteorologo di La7 Paolo Sottocorona.”L’aggravarsi di questa situazione climatica, a cui stiamo assistendo a livello globale, necessariamente richiede professionisti che se ne occupino soprattutto a livello di studi della fisica dell’atmosfera”. “Prima in Italia la formazione per diventare meteorologo proveniva solo dall’Aeronautica, poi sono stati organizzati degli indirizzi relativi allo studio dell’atmosfera. Eppure, molte facoltà sono state chiuse per mancanza di studenti. Siamo infatti in presenza di una situazione anomala: da una parte il cambiamento climatico è un tema che interessa tutti, ma dall’altra questo interesse non è supportato da un’adeguata formazione professionale”.
“Il meteorologo – sottolinea – non è solo la persona che illustra le previsioni sul piccolo schermo, alla base ci devono essere professionisti del settore che studiano il cambiamento climatico, a partire dai modelli fisico-matematici e della fisica dell’atmosfera”.
“Senza studi approfonditi non si possono prevedere situazioni alluvionali come la Libia. Nel momento in cui un modello matematico ‘certo’ mi dà una situazione alluvionale importante non posso passarla ‘sotto silenzio’, così da allertare le persone su cosa fare per non farsi trovare impreparati”. “In questi ultimi anni – fa notare – eventi del genere si sono verificato con una certa frequenza maggiore rispetto ai 100 anni precedenti. Questo è un segno che questi eventi, improbabili che fossero, cominciano a diventare possibili. Per questo a livello mondiale serve un gruppo di istituzioni, enti e persone e fondi per studiare e realizzare modelli di previsione certi – conclude -. Una necessità sempre più pressante visti i cambiamenti climatici forti ormai all’ordine del giorno”.