(Adnkronos) – “E’ un grande onore accogliervi a Roma, per questa conferenza dedicata a sviluppo e emigrazioni, ringrazio il ministro Tajani, la delegazione del governo italiano, c’è anche il vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell’Interno, ma ringrazio voi a uno a uno per aver accettato questo invito del governo italiano”. Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla Conferenza internazionale su Sviluppo e Migrazioni, in corso alla Farnesina. “Io – ha aggiunto – spero che questa iniziativa possa essere la prima di molte altre iniziative, la presenza qui dei massimi rappresentanti di oltre venti Stati dimostra la consapevolezza che per affrontare le grandi sfide è fondamentale essere capaci di lavorare assieme”.
“Da oggi – ha sottolineato Meloni – inizia quello che mi piace chiamare il processo di Roma, che deve rafforzare il dialogo tra noi ma essere aperto. Ci tengo a essere chiara: inauguriamo oggi un dialogo tra pari, basato sul reciproco rispetto”.
“Noi abbiamo spesso approcciato la questione delle migrazioni e più specificamente dell’immigrazione non governata, dell’immigrazione illegale come una cosa che contrapponeva i Paesi di partenza e di transito da una parte e i Paesi di approdo dall’altro”, ha detto Meloni, in un passaggio del suo intervento alla Farnesina.
“E invece non è così, perché l’immigrazione illegale di massa danneggia tutti, danneggia ciascuno di noi, nessuno ne trae vantaggio se non le organizzazioni criminali che si arricchiscono sulla pelle dei più deboli, dei più fragili e che poi utilizzano la loro forza anche contro gli stati, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini, l’economia, la stabilità politica, l’equilibrio democratico”. “E prima ancora degli stati tutto questo riguarda le persone, perché al centro dei flussi migratori ci sono soprattutto loro le persone, vite, speranze, paure, sofferenza, usati, sfruttati da organizzazioni criminali che seguono solamente la logica del profitto”.
“Ognuno di noi ha negli occhi e nei propri ricordi la morte di chi non è riuscito a superare viaggi della speranza, la disperazione dei sopravvissuti che hanno perso le persone care. E allora è nostro dovere occuparci ovviamente dei nostri Stati ma è nostro dovere anche occuparci del destino di queste persone”, ha affermato la premier.
Per far fronte al tema dell’immigrazione, ha sottolineato, “la cosa più importante di tutte, perché altrimenti tutto quello che facciamo sarà insufficiente, è una cooperazione ad ampio raggio per sostenere lo sviluppo in Africa e più in generale nei Paesi di provenienza delle rotte dei migranti, affrontando alle radici le cause profonde delle grandi migrazioni”.
Inoltre, “sul tema del contrasto all’immigrazione illegale io penso che la nostra priorità dovrebbe essere quella di rafforzare la collaborazione tra le nostre forze di Polizia, le autorità giudiziarie dei differenti stati, l’impegno a perseguire i trafficanti di esseri umani, di aggiornare le legislazioni, quando fossero carenti, così che il lavoro fatto da una nazione non venga poi reso vano”. “Da questo punto di vista credo e propongo – ha aggiunto – che sarebbe utile un coordinamento tra le nostre strutture di intelligence perché noi parliamo sempre degli scafisti, ma lo scafista è l’ultimo anello di una catena sempre più lunga in queste organizzazioni”.
Meloni ha sottolineato che “combattere l’immigrazione illegale, combattere le reti di trafficanti, ci consente soprattutto di offrire nuove opportunità di migrazione legale, noi infatti dobbiamo interrogarci su come possiamo cogliere i i frutti positivi delle migrazioni e questo è possibile soltanto con una gestione fondata sulla cooperazione tra di noi”.
“L’Italia e l’Europa hanno bisogno di immigrazione, per questo noi non possiamo continuare a dare il segnale che verrà premiato chi entra illegalmente a discapito di chi vorrebbe farlo legalmente. Come non possiamo dare il segnale che da una parte siamo aperti a fare entrare molte persone, ma dall’altra non ci occupiamo del destino che quelle persone avranno quando si ritroveranno nelle nostre nazioni”.
“Il governo che presiedo – ha aggiunto – ha già dato un forte segnale, noi abbiamo programmato un decreto flussi per la prima volta triennale, aumentando le quote rispetto al passato di ingressi legali, immaginando quote privilegiate per gli stati che collaborano per fermare la rete di partenze illegali e con ingressi fuori quota aggiuntivi per i lavoratori che seguono percorsi di formazione prima di partire”. “È il modello che cerchiamo di promuovere anche in Europa, è un modello sul quale ovviamente è fondamentale la collaborazione anche vostra”, ha detto rivolta ai partecipanti al meeting.
Meloni ha incontrato il presidente tunisino Kais Saied, al quale, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, la premier ha illustrato gli obiettivi della Conferenza sulle migrazioni in corso alla Farnesina. “Questo è l’inizio di un percorso”, ha detto Meloni, mentre Saied, che ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa, ha affermato che “Tunisia e Italia hanno un futuro in comune”.
“Avviare un percorso condiviso in grado di attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa, per affrontare le cause profonde dei flussi irregolari e per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani. Animati da questo spirito, siamo onorati di ospitare oggi a Roma la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazione” scrive il premier Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook, postando la foto di gruppo dei partecipanti alla conferenza sui migranti della Farnesina, a Roma.
Avviare un percorso condiviso in grado di attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa, per affrontare le cause profonde dei flussi irregolari e per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani.
Animati da questo… pic.twitter.com/AHtz4urMVy— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 23, 2023