(Adnkronos) – Confermata dal Consiglio di Stato la nomina di Tommaso Miele a presidente aggiunto della Corte dei Conti. I giudici della settima sezione di Palazzo Spada (Presidente Marco Lipari, estensore Fabio Franconiero) hanno respinto l’appello proposto da Luciano Calamaro, all’epoca dei fatti presidente di sezione della Corte dei Conti che aveva partecipato all’interpello per presidente aggiunto della Corte, contro la nomina di Tommaso Miele, anche lui Presidente di sezione, disposta dall’organo di autogoverno della magistratura contabile nel gennaio 2022.
Contro la nomina di Miele, Calamaro aveva formulato “plurime censure di legittimità” giudicate tuttavia tutte infondate già in primo grado dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio. Censure ritenute “infondate” oggi anche dal Consiglio di Stato. La nomina di Miele, difeso in giudizio dagli avvocati Edoardo Giardino, Valerio Tallini e Salvatore Sfrecola “è stata disposta sulla base del colloquio individuale dei candidati al posto di funzione, della successiva illustrazione delle funzioni svolte da ciascuno di essi, con specificazione della relativa prevalenza nelle diverse aree della magistratura contabile, seguita poi dalla votazione – scrivono nella sentenza i giudici del Consiglio di Stato – in cui il controinteressato ha riportato 8 punti contro 1 punto ottenuto dal ricorrente”.
“La delibera del 12 gennaio 2022, assunta dal Consiglio di presidenza sulla base dell’esito della votazione, ha quindi motivato la nomina del dottor Miele – viene riportato nella sentenza depositata – in ragione della ‘completezza dell’esperienza professionale acquisita attraverso la partecipazione in senso ampio alle funzioni della Corte dei Conti (giurisdizionale e controllo), (del)l’attività complessivamente svolta e la laboriosità dimostrata, con particolare riguardo alla stesura di significative sentenze delle Sezioni riunite in speciale composizione e di altre Sezioni giurisdizionali e (del)le capacità organizzative messe in atto nell’esercizio delle funzioni direttive, in relazione alla validità dei metodi operativi e di gestione degli affari e dei servizi di cui il candidato ha dato prova nelle precedenti assegnazioni’”. Per i giudici di Palazzo Spada dunque “le ragioni della prevalenza espressa a favore del dottor Miele sono individuabili nella discussione e successiva votazione, in cui quest’ultimo ha riportato una netta maggioranza rispetto agli altri magistrati contabili concorrenti, tra cui il ricorrente dottor Calamaro, sulla base dell’applicazione dei criteri generali e delle ragioni poi esplicitate nella motivazione delibera consiliare”.
Infine, continua il Consiglio di Stato, “deve essere escluso che al posto di funzione di presidente aggiunto della Corte dei Conti non possa concorrere chi ricopre quello di presidente di sezione giurisdizionale di primo grado”. Miele potrà continuare a svolgere legittimamente e contemporaneamente sia l’incarico di Presidente della Sezione Giurisdizionale della Regione Lazio, sia quello di quello di Presidente aggiunto.