(Adnkronos) – La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha rimodulato in 23 anni la condanna per l’anarchico Alfredo Cospito nell’ambito del processo per l’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006. In primo grado e in appello era stato condannato a 20 anni. Per l’ex compagna, Anna Beniamino, la Corte ha rimodulato la pena in 17 anni e 9 mesi. In primo grado e in appello era stata condannata a 17 anni. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi per Cospito e 27 anni e 1 mese per Beniamino.
Per Cospito e Beniamino la Corte d’Assise d’Appello di Torino nel rideterminare le pene, rispettivamente a 23 anni e 17 anni e 9 mesi, ha riconosciuto ad entrambi le circostanze attenuanti previste dall’articolo 311 del codice penale e ritenuto le attenuanti generiche, già applicate, prevalenti sulla recidiva. Lo scorso 18 aprile la Corte Costituzionale, interpellata nel dicembre 2022 dai giudici torinesi sull’eccezione di legittimità riguardante la ‘lieve entità’ si era espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti.
“Siamo assolutamente soddisfatti, avevamo timore che potesse andare molto, molto peggio”, commenta l’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini. “I giudici hanno ritenuto di attestarsi e sostanzialmente marcare l’alveo su cui si era già inserita la Corte d’Assise e d’Appello il 5 dicembre scorso allorché inviò la questione di legittimità costituzionale alla Corte Costituzionale, per cui siamo soddisfatti per il buon esito”, ha aggiunto.
“In 20 anni di attentati di sigle anarchiche non c’è stato mai un morto, non credo sia stato un caso, vent’anni di attentati in piena notte in piazze deserte senza neanche un ferito, chiaramente tutti attentati dimostrativi”, ha affermato Cospito, in videocollegamento dal carcere di Sassari, nelle dichiarazioni spontanee rese oggi durante il dibattimento. “Questo è un processo alle idee”, ha aggiunto Cospito che ha poi osservato: “Non c’è alcuna prova che abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano, la perizia calligrafica su quattro parole non è una prova, è una forzatura. La tesi surreale che è passata è che abbiamo ricalcato la nostra stessa calligrafia”.
Fuori dal Palagiustizia presente un presidio di una decina di anarchici hanno steso lo striscione ‘Solidarietà con Anna e Alfredo’.