(Adnkronos) – Più collaborazione tra la Procura di Palermo e il Tribunale per risolvere e prevenire situazioni di crisi di impresa, in un momento particolarmente complicato per le aziende. E’ stato firmato oggi, al Palazzo di giustizia di Palermo, il protocollo d’intesa che consente un intervento, da parte della Procura, su realtà aziendali che vivono un momento di crisi, prima che si realizzi un dissesto tale da pregiudicare in maniera irreversibile le ragioni dei creditori. Un accordo che prevede la semplificazione della gestione dei flussi informativi e documentali nella trattazione degli Affari Civili. Il protocollo è stato firmato dal Presidente del Tribunale Piergiorgio Morosini, del Procuratore Maurizio de Lucia, del Procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal giudice Giovanni D’Antoni, Presidente della quarta sezione civile del tribunale, la ex sezione fallimentare.
“L’accordo è stato firmato nell’ottica di garantire un maggiore controllo e una maggiore protezione alle imprese e ai creditori – spiega all’Adnkronos il Presidente Morosini – è una di quelle misure a protezione di una economia sana. Non è l’unica, ci sono tante altre iniziative. Noi, dal punto di vista giudiziario, siamo pervenuti a questo risultato, che è l’elaborazione di uno strumento per fare in maniera più efficace il nostro lavoro e il nostro dovere”.
Un accordo di collaborazione nato a seguito dell’entrata in vigore, avvenuta il 15 luglio 2022, del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, quando il Consiglio Superiore della Magistratura emanò la circolare ‘Buone Prassi nel settore delle procedure concorsuali’, al dichiarato scopo di offrire “linee guida che consentano il miglior governo possibile sotto il profilo organizzativo delle nuove sfide che l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa inevitabilmente porrà agli uffici”.
Con specifico riferimento ai rapporti e ai flussi informativi tra gli Uffici fallimentari e le Procure della Repubblica, la circolare si esprime nei seguenti termini: “… le buone prassi diffuse presso gli uffici hanno rivelato che una proficua interazione fra l’ufficio fallimentare e la procura della Repubblica ha assicurato non solo una riduzione della tempistica nell’individuazione dell’attivo da liquidare, ma pure il recupero di beni anche di ingente valore altrimenti definitivamente sottratti alla massa dei creditori e rilevanti risarcimenti danni, pur in difetto di collaborazione da parte dell’imprenditore. A questo si aggiunge che la tempestiva ed efficace reazione nei confronti dei responsabili dei dissesti ha effetti di prevenzione, anche ai fini di una migliore qualità delle procedure concorsuali sotto il profilo della capienza patrimoniale”.
“In questa prospettiva di efficienza delle procedure concorsuali risultano di rilievo le modalità di trasmissione delle comunicazioni: flussi informativi resi ancora più rapidi e completi ove vengano sfruttate le potenzialità dell’informatizzazione dei procedimenti e degli strumenti telematici, in linea – peraltro – con gli obbiettivi di digitalizzazione fissati dal PNRR”.