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Dengue, 39 morti in Argentina: sintomi e cura, cos'è

Dengue, 39 morti in Argentina: sintomi e cura, cos'è

(Adnkronos) –
Fa paura la dengue in Argentina, dove stati registrati oltre 40mila casi e 39 morti dall’inizio dell’anno. E, come sottolinea Matteo Bassetti, “si sta diffondendo purtroppo anche in Europa”. Chiamata anche febbre spaccaossa, “si trasmette attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes (le stesse che trasmettono anche i virus chkungunya, Zika e febbre gialla), infettate da uno dei quattro sierotipi virali (DEN-1, DEN-2, DEN-3 e DEN-4). Si tratta di una malattia febbrile che colpisce neonati, bambini e adulti con sintomi che compaiono 3-14 giorni dopo la puntura infettante”, si legge sul sito del ministero della Salute. Ma quali sono i sintomi?  

Si tratta di una malattia febbrile che colpisce neonati, bambini e adulti con sintomi che compaiono 3-14 giorni dopo la puntura infettante. La puntura di zanzare infette causa una malattia simil-influenzale grave e, a volte una complicanza potenzialmente letale chiamata dengue grave, precedentemente conosciuta come febbre emorragica dengue. Riconosciuta per la prima volta nel 1950 durante le epidemie di dengue nelle Filippine e in Tailandia, la dengue grave colpisce i paesi dell’Asia e dell’America latina ed è diventata, in queste aree, una delle principali cause di ricovero ospedaliero e di morte tra i bambini e gli adulti. 

Una diagnosi clinica tempestiva e un’attenta gestione clinica da parte di medici e operatori sanitari adeguatamente formati aumentano la sopravvivenza dei pazienti. L’incidenza di dengue è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni. Sono attualmente stimate 50-100 milioni di infezioni ogni anno in oltre 100 paesi endemici, mettendo a rischio di infezione quasi la metà della popolazione mondiale. 

Una persona infetta dal virus dengue manifesta da febbre lieve a febbre alta invalidante, con forte mal di testa, dolore dietro agli occhi, dolori muscolari e articolari e rush cutaneo. Le caratteristiche cliniche di questa malattia variano a seconda dell’età del paziente. Si dovrebbe sospettare di dengue quando una febbre elevata (40°C) è accompagnata da due dei seguenti sintomi: 

forte mal di testa 

dolore dietro gli occhi 

nausea, vomito 

ghiandole gonfie 

dolori muscolari e articolari 

eruzione cutanea 

I sintomi solitamente durano per 2-7 giorni. 

Dengue grave
 

La dengue grave è una complicanza potenzialmente mortale a causa di perdita del plasma, accumulo di liquidi, problemi respiratori, emorragie gravi o compromissione d’organo. Colpisce soprattutto i bambini. I segni premonitori da osservare, e che occorrono 3-7 giorni dopo i primi sintomi, insieme a un calo della temperatura (inferiore a 38°C), sono: 

dolore addominale grave 

vomito persistente 

respiro affannoso 

sanguinamento delle gengive 

sangue nel vomito 

stanchezza, agitazione. 

Le successive 24-48 ore della fase critica possono essere letali; è necessaria un’assistenza medica adeguata per evitare complicazioni e il rischio di morte. 

Terapia
 

Non esiste un trattamento specifico per la febbre dengue. I pazienti dovrebbero consultare un medico, restare a riposo e bere molti liquidi. Va accuratamente evitata ogni forma di autotrattamento farmacologico. In particolare devono essere evitati alcuni farmaci antipiretici (acido acetilsalicilico – aspirina e ibuprofene), che, a causa della loro azione sulla coagulazione del sangue, potrebbero favorire la comparsa di manifestazione emorragiche (petecchie) o determinarne l’aggravamento. Per ridurre la febbre e i dolori articolari può essere assunto paracetamolo. 

Per la dengue grave, le cure mediche da parte di medici e infermieri con esperienza sugli effetti e sulla evoluzione della malattia possono spesso salvare vite umane. Il mantenimento del volume dei fluidi circolanti è l’elemento centrale di tali cure.