(Adnkronos) – “Quello che abbiamo visto in questi giorni, anche gli attacchi al sottoscritto, fa parte di una modalità di campagna elettorale per cui Salvini arriverebbe anche ad attaccare i suoi ministri della Lega, pur di ottenere uno slogan nuovo in campagna elettorale”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a margine di una visita allo stabilimento Dema di Somma Vesuviana (Napoli), interpellato sull’ipotesi di viaggio a Mosca del leader della Lega Matteo Salvini.
“Dobbiamo lavorare tutti quanti per la pace – ha aggiunto Di Maio – ed evitare di strumentalizzare il corpo diplomatico e le relazioni diplomatiche con altri Paesi. Soprattutto, in un momento così complicato a livello nazionale, almeno in questo la politica deve restare unita. Almeno sulla guerra dobbiamo tutti quanti lavorare sotto i colori del nostro tricolore come Paese e non dividerci, perché se ci dividiamo permettiamo ai nostri nemici di speculare sulla nostra postura internazionale. Non dobbiamo fare azioni che indeboliscono la nostra reputazione internazionale, che è alta perché abbiamo la massima credibilità. Abbiamo sostenuto gli ucraini in tutte le forme con le quali potevamo sostenerli e continueremo a lavorare con loro per la pace. Ma soprattutto permettergli di difendere la sovranità e l’integrità del territorio”.
“Noi possiamo fare tutte le previsioni del mondo, ma il punto vero è che come occidentali noi siamo lavorando come dal primo giorno per trovare un dialogo e un percorso di pace – ha sottolineato – E’ chiaro ed evidente però che noi di fronte abbiamo una Russia che continua ad intensificare i bombardamenti sul Donbass, che continua a bloccare il grano nei porti, che continua in questo momento a non dare nessun segnale di volere la pace”.
“Questo è molto complicato per noi – ha proseguito – perché per volere la pace bisogna volerla in due, e credo che in questi 100 giorni Zelensky abbia dato grande aperture su tanti temi, salvo poi trovarsi dall’altra parte una Russia che intensificava l’attacco armato”.
Di Maio ha detto che “la guerra mondiale del pane è già in corso e dobbiamo fermarla. Putin deve venire al tavolo e deve raggiungere il prima possibile un accordo di pace che passa anche per un accordo sul grano, così come un accordo sul cessate il fuoco localizzati per permetterci di evacuare donne, civili e bambini che sono ormai da 100 giorni sotto le bombe russe nell’est dell’Ucraina”.
Il ministro ha ricordato che “ci sono 30 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini dalle navi da guerra russe. Quello che noi stiamo facendo è lavorare affinché la Russia sblocchi l’export di grano dai porti ucraini, perché in questo momento quel grano non va solo verso i porti, o in generale i mercati europei. Senza quel grano rischiamo che scoppino nuove guerre in Africa, rischiamo instabilità politica, proliferazione di organizzazioni terroristiche, instabilità economica e colpi di Stato. Questo può produrre la crisi di grano che stiamo vivendo”.
Martedì, ha aggiunto Di Maio, “faremo una prima sessione di dialogo con i Paesi del Mediterraneo sulla sicurezza alimentare, lavoreremo con tutti i partner, insieme alla Germania, alla Turchia ma anche alla Francia e tanti altri, per arrivare all’obiettivo di sbloccare quelle quantità di grano che devono uscire dall’Ucraina. E’ un momento storico nel quale le famiglie non possono sostenere aumenti del costo dell’energia, l’industria non può sostenere l’aumento dei costi dei materiali e tutto il mondo non può sostenere l’aumento del costo del grano, e quindi del pane, che sta aumentando allo stesso modo in tutto il mondo, ma in alcune parti del mondo non se lo possono permettere”.