(Adnkronos) – “Le aziende non devono temere l’impatto della transizione ambientale ed energetica. Devono riuscire a trasformarlo in opportunità di innovazione tecnologica e di crescita. Noi lo facciamo aderendo con convinzione all’Un Global Compact, il progetto speciale di sostenibilità d’impresa lanciato nel 2000 dall’allora Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan”. Così Diana Bracco, presidente e ceo del Gruppo Bracco nella lettera agli stakeholder che apre il Bilancio di Sostenibilità dell’azienda oggi leader globale nell’imaging diagnostico, con 1,7 miliardi di euro di fatturato e 3.700 dipendenti in tutto il mondo.
L’impegno del gruppo, spiega Bracco, si manifesta anche nel “rendicontare e misurare da anni il nostro lavoro concreto per la sostenibilità”. Soprattutto “con l’adesione di tutte le aziende del Gruppo Bracco al programma Responsible Care e alla piattaforma tecnologica SusChem Italy, iniziative promosse da Federchimica per rafforzare la competitività dell’industria chimica europea, definendo le priorità di innovazione e sviluppo in un’ottica di sostenibilità”. E, infine, “adottando, per scelta volontaria, presso tutti i siti produttivi italiani (ma anche negli stabilimenti di Montréal in Canada, di Bipso a Singen in Germania, di Bracco Suisse a Ginevra e di Bracco Sine a Shanghai) sistemi di gestione integrata di ambiente e sicurezza, certificati secondo gli standard internazionali ISO 14001 e ISO 45001”.
Si tratta di “azioni importanti ottenute con il contributo di tutte le nostre persone, come dimostra anche la bella iniziativa degli Hse Awards, il programma che premia le migliori idee di sostenibilità in tema ambiente, salute e sicurezza promosse dal basso, e che ha ormai superato la soglia dei cento progetti. Tutti ispirati alla mission del nostro Gruppo: migliorare la vita delle persone con ricerca e prevenzione in una visione olistica, che lega profondamente la salute umana e quella del pianeta”.
La riduzione degli impatti ambientali e quella di tutte le emissioni inquinanti in acqua e nell’atmosfera e la sicurezza sono da sempre obiettivi prioritari per Bracco, così come perseguire il modello di economia circolare, che vede nei rifiuti una risorsa importante per recuperare materiali ed energia, riducendo così l’utilizzo di materie primarie e preservando le risorse. Il piano di sostenibilità pluriennale è per Bracco un importante strumento strategico che stabilisce gli obiettivi a medio e lungo termine e i target annuali da monitorare e aggiornare semestralmente in base a tre aree di impatto interconnesse e integrate, o pilastri: People, Innovation e Planet.
Per People-Obiettivo 2030 è il 45% delle donne in posizioni executive; per Innovation-Obiettivo 2030 è il coinvolgimento di 65.000 persone (radiologi, studenti, ecc.), di cui fino al 40% sotto i 35 anni, in progetti di formazione mirati entro il 2027; per Planet-Obiettivo 2030 è la riduzione assoluta di almeno il 51% delle emissioni di Scope 1 e 2 entro il 2030. Neutralità carbonica nelle attività del Gruppo entro il 2023.
Bracco ha introdotto la circolarità nella produzione di principi attivi attraverso un attento recupero delle materie prime; il riciclo dei rifiuti; l’aumento della frazione recuperata; la riduzione della produzione di rifiuti e il riutilizzo degli imballaggi. Numerosi sono anche i progetti di Bracco volti a ottimizzare l’uso dell’energia, a ridurre l’impronta di carbonio e a utilizzare in modo efficiente le risorse naturali. Il Gruppo ha individuato, poi, materiali innovativi, a basso impatto ambientale o biodegradabili, per gli imballaggi primari e secondari.
“Oggi -sottolinea Fulvio Renoldi Bracco, vicepresidente e ceo Bracco Imaging- tutto è ripensato in un’ottica di sviluppo sostenibile, a cui ci dedichiamo con il massimo impegno in ogni area, tenendo in mente tre obiettivi principali: la circolarità, ovvero il recupero e riutilizzo di materie prime e fonti energetiche; la riduzione degli sprechi e l’efficienza nella gestione delle risorse naturali, in particolare vettori energetici e acqua; il contenimento dei costi di trasformazione dell’intera filiera. In materia di energia, questione sempre più cruciale per le imprese, Bracco partecipa, ad esempio, al consorzio Renewability, che è una delle tante strade che stiamo percorrendo sulla via della decarbonizzazione. Le nostre unità produttive, sia in Italia sia all’estero, inoltre sono tutte impegnate a incrementare l’acquisto di energia proveniente da fonti rinnovabili e stanno investendo sull’efficientamento”.
“L’intero sito Bracco di Ceriano Laghetto da tempo si approvvigiona di elettricità e vapore provenienti da un impianto di cogenerazione molto performante -aggiunge Fulvio Renoldi Bracco-. Parlando di innovazione, poi, voglio sottolineare che Bracco investe e innova in tutti i campi. Dalla radiologia tradizionale alla medicina di precisione con l’imaging molecolare e la teragnostica”.
Un ampio portfolio di prodotti, sviluppato attraverso l’attività di ricerca e sviluppo nel corso degli anni, rende il Gruppo Bracco un attore importante in tre settori principali: Agenti di contrasto: radiologia a raggi X, risonanza magnetica, ecografia e medicina nucleare; Servizi sanitari: l’innovazione di prodotti e servizi soprattutto nel campo della medicina di precisione; Tecnologie mediche: prodotti utilizzati nel laboratorio di emodinamica per la diagnostica cardio-vascolare e vascolare periferica (ACIST Medical) e nel dipartimento di radiologia, dove vengono forniti iniettori di agenti di contrasto per Tc e Rm (Bracco Engineering).
Complessivamente il Gruppo ha 2600 brevetti e circa 450 domande di brevetto in corso di approvazione e nel 2022 ha depositato 40 nuove domande di brevetto prioritario e internazionale collaborando con università locali e internazionali, ospedali ed enti di ricerca. “Per noi l’innovazione riguarda non solo i prodotti, ma anche l’impatto sull’ambiente e sulle persone -rimarca Fulvio Renoldi Bracco-. Al di là di tutto quello che facciamo, che è fondamentale per dare un futuro all’azienda e al pianeta, ciò che mi rende davvero entusiasta sono i progetti che riguardano le persone. Penso al piano di welfare, alle politiche di inclusione e all’innovativo percorso di ascolto che abbiamo lanciato. Molto proficuo mi sembra ad esempio il dialogo avviato da Chat tra mentor e mentee”.