(Adnkronos) –
Gli Stati Uniti ritengono che “potrebbero esserci molti morti” dopo la distruzione della diga di Kakhovka in Ucraina, nella regione di Kherson. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case per le inondazioni e molti altri civili sono a rischio in una regione già duramente colpita dalla guerra. Gli Stati Uniti “non possono dire con certezza cosa sia successo”, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby riferendosi alla distruzione della diga e aggiungendo che ci sono stati “danni significativi causati da un’esplosione”.
Gli Stati Uniti “non sono ancora giunti a una conclusione definitiva”, ha detto ancora Kirby. “Stiamo cercando di raccogliere informazioni, ma è abbastanza chiaro che la distruzione deliberata di infrastrutture civili non è consentita dalle leggi di guerra”, ha aggiunto, mentre fonti di intelligence – secondo la Nbc – hanno attribuito la responsabilità del disastro ai russi. Le autorità ucraine, che controllano la riva destra superiore del Dnipro, nelle prime ore dopo l’evento non hanno segnalato vittime. Mancano, però, informazioni sulla situazione nei territori occupati.
Mentre Kiev e Mosca si accusano a vicenda, i media Usa fanno riferimento ad immagini satellitari che evidenzierebbero danni strutturali presenti sulla diga prima dell’esplosione. Non è possibile escludere, quindi, la tesi relativa ad un cedimento legato magari alla mancanza di manutenzione della struttura, controllata da mesi dai russi.
Da parte ucraina arrivano le testimonianze di militari presenti nell’area della diga. Il capitano Andrei Pidlisnyi afferma alla Cnn che, quando si è verificato il collasso, “nessuno sul lato russo è stato in grado di fuggire. Tutti i reggimenti che i russi avevano su quel lato sono stati travolti”, dice facendo riferimento ad un quadro che le forze di Kiev avrebbero osservato anche con l’ausilio di droni.
“Attorno alle 3 del mattino” di martedì “il nemico ha fatto saltare la centrale idroelettrica per alzare il livello dell’acqua che bagna in particolare la sponda sinistra del fiume Dnepr con l’obiettivo di rendere impossibile una futura avanzata delle forze armate ucraine”, afferma ancora. “La sponda sinistra è più bassa rispetto alla destra, quindi viene inondata più facilmente. Bisogna considerare che le posizioni del nemico non sono solo trincee, ma anche normali abitazioni civili in cui” i soldati russi “si sono stabiliti”. Secondo Pidlisnyi, unità russe potrebbero essere state sorprese dall’azione, tenuta segreta da altri reparti di Mosca.