(Adnkronos) – Il Senato ha accettato con 113 voti a favore, 31 contrari e 3 astenuti, le dimissioni del senatore del Pd, Carlo Cottarelli. Era stato lo stesso economista a chiedere di dare il via libera all’addio. “Voglio ringraziare il Partito democratico per aver capito le mie motivazioni e anche la maggioranza per non aver allungato questa cosa”, ha aggiunto alla fine del voto. “Scusate se vado a fare un altro lavoro, il Parlamento è il baluardo della democrazia in Italia”.
Sarà la democratica Cristina Tajani a prendere il posto di Cottarelli. Lo ha comunicato in Aula il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, riferendo quanto stabilito dalla Giunta per le elezioni.
“Dopo aver ricevuto un’offerta dalla Cattolica di Milano, ho presentato le mie dimissioni, 22 giorni fa”, ha detto Cottarelli in Aula ricordando come “questo programma” della Cattolica “prevede visite di personalità, a titolo gratuito, come da parte mia, di temi di economia e diritto da discutere nelle scuole”. “Questioni – ha spiegato – relative anche ai diritti e alla Costituzione, un programma utile al Paese e ai nostri giovani, incompatibile con il lavoro di senatore, dovrei fare due o tre presentazioni a settimana, in giro per l’Italia”. “Ho pensato che fosse più utile al Paese andare a dirigere questo programma che restare qui”, ha aggiunto. “Vi chiedo di accettare le mie dimissioni sin da oggi, vi chiedo questa cortesia”, la richiesta del senatore, poi accettata dal Senato.
“Rivolgo a Carlo Cottarelli un grazie a nome di tutto il Pd per il lavoro fatto in questi mesi. Un lavoro continuo, puntale, rigoroso, competente”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia ha ringraziato nell’Aula di Palazzo Madama il senatore Cottarelli.
“Abbiamo apprezzato in questi mesi di lavoro comune quanto l’applicazione di quel rigore non abbia fatto altro che migliorare il processo legislativo, portando nelle nostre commissioni e in particolare nella commissione Finanze, l’abnegazione e la storia che si porta dietro, da Bankitalia al Fondo monetario internazionale, dove ha diretto il dipartimento di Affari fiscali, senza dimenticare i contributi istituzionali che ci ha dato dopo l’esperienza straordinaria di commissario straordinario alla spending review”.
“Carlo Cottarelli non è solo uno straordinario tecnico ma è stato un eccellente senatore. Un profondo liberal democratico con cui è stato utilissimo confrontarsi in questi mesi. Anche per questo voglio ringraziare tutti i gruppi parlamentari: è prassi respingere al primo voto le dimissioni per permettere una ulteriore riflessione ma proprio in linea con il suo rigore e la sua storia ha chiesto lui stesso a tutti i gruppi di dire subito di sì alla sua scelta. Ma io voglio ringraziarlo ancora più caldamente: la sua scelta è un esempio per tutti coloro che quando decidono di lasciare dimenticano la comunità che gli ha consentito di entrare in quest’aula e magari scelgono altri gruppi e altre strade e decidono di portare quella fiducia ricevuta in luoghi che non avevano indicato gli elettori”.