(Adnkronos) – A Catania e provincia, in vista delle elezioni comunali del 28 e 29 maggio prossimi, desta non poca curiosità fra i candidati in lizza il caso di Ilaria Paolillo, dirigente del Partito Animalista Italiano che ha deciso di ‘correre’ sia a Catania sia a Gravina di Catania, con tanto di stesso outfit nei ‘santini’ elettorali, ma nella città dell’Elefante col centrosinistra a sostegno del sindaco Maurizio Caserta, sostenuto da Pd, Sinistra italiana e dal Movimento 5 stelle, mentre nella vicina Gravina, la Paolillo ‘correrà’ per il centrodestra nella lista di Massimiliano Giammusso, esponente di Fratelli d’Italia che tenta il bis, in quanto sindaco uscente. Ad elezioni avvenute, chiaramente, se la candidata dovesse venire eletta in entrambi i Comuni dovrà decidere in quale dei due consigli comunali prendere posto. Sui social, intanto, impazza la polemica.
“E’ notizia ‘mainstream’ di oggi su molti giornali, la mia candidatura a consigliera comunale, quale indipendente del Partito Animalista Italiano, in due liste civiche sia nella città di Catania che di Gravina di Catania. Nel primo caso in una lista civica che appoggia il candidato sindaco che si riconosce a livello nazionale nell’area di centro-sinistra, nel secondo caso sempre quale indipendente in una lista civica che, però, è a supporto di un candidato sindaco che è ricollocabile nell’area di centro-destra. Seppure la notizia di per sé potrebbe essere singolare, per noi animalisti non lo è, né si tratta di nulla di nuovo e, anzi, sorprendere tanto clamore”, afferma in una nota del Partito animalista Ilaria Paolillo.
“Quale dirigente regionale del Partito Animalista Italiano – aggiunge- posso ricordare come il nostro sia un movimento post-ideologico ed indipendente, come in altre circostanze diamo la nostra fiducia e collaborazione a chiunque porti avanti in modo convinto i nostri temi, le nostre battaglie, i nostri programmi, così come successo sia a Gravina che a Catania, in cui crediamo nelle persone e non in una background politico. L’animalismo è un tema così centrale in questa epoca storica, si veda il Covid, si veda la lotta al randagismo, si veda il business delle zoomafie, che non può semplicisticamente ricollocarsi una definizione di bandierine”.
“Questo – osserva- non significa opportunismo, anzi. Ricordo come alle ultime elezioni politiche, mentre eravamo tirati per la ‘giacchetta’ da più parti, abbiamo deciso di correre da soli e metterci la nostra faccia, le nostre idee, i nostri programmi che, certo, non sono trattabili con una poltrona”.
“Ricordo come sia andata, solo poche regioni hanno ammesso la nostra lista del Partito Animalista Italiano alle Politiche 2022 – ricorda Paolillo- interpretando la stessa legge in modo differente, tanto che il nostro caso verrà presto discusso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha ritenuto il ricorso ammissibile. In alcune località abbiamo raggiunto lo 0.7 o 0.8%, se avessimo ragionato da vecchia politica forse avremmo potuto ‘concordare’ qualche poltrona, ma per noi non è così. Le nostre convinzioni vengono prima di tutto, non solo barattabil”. “Noi – precisa- siamo animalisti infatti abbiamo le nostre idee, le nostre convinzioni, i nostri programmi, i nostri obiettivi nella difesa dei più deboli, dell’ambiente e nel dare voce a chi voce non ne ha. Proprio per questo – conclude Paolillo/m- ove vi siano le condizioni siamo pronti, senza contraddizioni e fraintendimenti, a metterci la faccia con chi porti avanti le nostre idee, siano esso di area di destra, sinistra o centro, il nostro faro sono le nostre idee e programmi”.