(Adnkronos) – Se non viene rispettato l’accordo in Trentino, non ha senso convocare nuovi tavoli o stipulare nuovi accordi. Questo, apprende l’Adnkronos, l’orientamento di Fratelli d’Italia mentre nel centrodestra è scontro sulle candidature alle prossime regionali. A Via della Scrofa non è andata affatto giù la decisione del leghista Maurizio Fugatti, confermato presidente della Provincia Autonoma di Trento, di non nominare come sua vice l’esponente meloniana Francesca Gerosa, contrariamente a quanto previsto dall’intesa stipulata tra Fdi e Lega prima delle elezioni. Uno ‘schiaffo’ al quale il partito di Giorgia Meloni ha deciso di rispondere uscendo dalla giunta ma garantendo, comunque, un appoggio esterno al secondo mandato di Fugatti.
La situazione non è affatto più tranquilla in Sardegna, dove per Fratelli d’Italia non ci sono le condizioni per ricandidare alle prossime regionali l’attuale governatore Christian Solinas, segretario del Partito sardo d’Azione sostenuto dalla Lega di Matteo Salvini. Sul presidente uscente della Basilicata Vito Bardi, in quota Forza Italia, si addenserebbero invece i dubbi del Carroccio, che vedrebbe bene una candidatura di Pasquale Pepe, ex senatore e attuale collaboratore di Matteo Salvini a Palazzo Chigi. Bardi è stato però blindato dal segretario di Fi Antonio Tajani, il quale ha rimarcato come la corsa dell’ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza non sia in discussione.
Sul caos regionali oggi è intervenuto anche il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, che ha chiesto la ricandidatura dei governatori uscenti del centrodestra senza veti: “A marzo vanno al voto tre regioni, la Sardegna, governata dal nostro Solinas, la Basilicata guidata dall’azzurro Bardi e l’Abruzzo con il meloniano Marsilio, penso sia naturale ricandidare i tre governatori uscenti del centrodestra”, ha affermato Crippa, sottolineando che “è nello spirito della coalizione trovare l’intesa su tutti i nomi, per poter far partire la campagna elettorale e non perdere tempo”.
Per Fratelli d’Italia però è impensabile avviare una nuova trattativa senza prima aver ricucito lo ‘strappo’ consumatosi in Trentino. Nel frattempo nel centrodestra in molti continuano auspicare un vertice tra i tra leader della coalizione per sbrogliare la matassa, e non è escluso che Meloni possa incontrarsi in settimana con Salvini e Tajani per provare a trovare la quadra dopo il caos degli ultimi giorni.