(Adnkronos) – “Scegliete Roma. Portiamo insieme la storia nel futuro”. Così la premier Giorgia Meloni, nel suo intervento a Parigi ai lavori dell’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (Bie) in occasione della presentazione della candidatura di Roma Expo 2030.
“Sono davvero onorata di essere qui oggi per comunicarvi quanto l’Italia, gli italiani – tutti noi – crediamo nella candidatura di Roma ad ospitare l’Expo 2030 – ha affermato la presidente del Consiglio – È una sfida che la nostra Nazione, a tutti i livelli, sta portando avanti con grande entusiasmo”.
“Potrei parlare di ciò che Roma ha rappresentato in passato e di ciò che rappresenta oggi. Potrei dirvi che è la città universale per eccellenza, la prima megalopoli della storia, che ha vissuto e continua a vivere rigenerandosi costantemente. Potrei ricordarvi che Roma è la capitale del dialogo tra le grandi religioni monoteiste; che ospita dozzine di organizzazioni internazionali; che è una città globale e lo è stata per migliaia di anni”, ha sottolineato la premier nel suo intervento.
“Potrei ribadire che Roma è una capitale della cultura – ha scandito ancora – uno dei più grandi poli universitari del mondo e sede della più grande università d’Europa, nonché di centri di ricerca e tecnologia all’avanguardia. Una città dal cuore antico, che batte al ritmo della storia, una storia di cui è stata ed è protagonista assoluta”.
“Proponiamo a tutti i nostri partner di dimostrare insieme che è possibile costruire progetti su larga scala senza rovinare il territorio. Per questo il nostro sito espositivo sarà innovativo e completamente sostenibile – ha rimarcato – sarà il più grande parco solare mai realizzato in una città. Ogni padiglione produrrà energia pulita immettendola nella rete comune”.
“Proponiamo che le Nazioni lavorino insieme su progetti concreti fino al 2030, per dimostrare come la comunità internazionale può crescere lavorando insieme nell’interesse collettivo. Mi riferisco a partnership durature e sostenibili”, ha aggiunto.
“A Roma – ha proseguito Meloni – ogni Nazione troverà il proprio spazio, da pari tra pari, e avrà la possibilità di mettere in mostra la propria identità. Non importa quanto grande o piccolo tu possa essere, a Roma sappiamo che tutti hanno qualcosa di unico da offrire e vogliamo che contribuiscano in condizioni di parità. A nostro avviso, questa è l’essenza di una cooperazione responsabile e inclusiva. Per questo siamo pronti ad attivarci per garantire pari opportunità, anche dal punto di vista economico, per la partecipazione più ampia possibile alla nostra Expo Mondiale”.
“L’Expo di Roma, inoltre, non si concluderà dopo i suoi sei mesi di esposizione. I padiglioni – ha continuato Meloni – rimarranno a disposizione di tutte le Nazioni che ne faranno richiesta, per consentire loro di mantenere una propria rappresentazione, di istituire centri di ricerca e tecnologia, di conservare uno spiraglio di dialogo. La nostra eredità, l’eredità dell’Esposizione Universale in Italia, mira a costruire un percorso di progresso per la comunità internazionale; per mostrare che i nostri obiettivi per il millennio possono essere raggiunti, che non sono solo parole e che il rapporto tra le persone e il loro ambiente può essere davvero migliorato lavorando insieme”.
“Scegliere di ospitare l’Expo 2030 a Roma significa scegliere tutto questo”, ha sottolineato la premier citando Wolfgang Goethe, il quale scriveva che a Roma “si intreccia l’intera storia del mondo”. “Ci vediamo a Roma”, ha detto in italiano la presidente del Consiglio, concludendo il suo speech.