(Adnkronos) – “Un dato molto significativo a livello europeo” sui “farmaci generici, è che il 70% degli oncologici e il 56% degli antibiotici hanno solo 2 fornitori. E’ abbastanza chiara la rischiosità che un’interruzione della catena di fornitura di uno di questi due produttori o una qualunque crisi, anche dovuta ad eventi catastrofici, potrebbe comportare. Inoltre, la produzione di materie prime farmaceutiche in India e in Cina rende il nostro Paese particolarmente soggetto al rischio di mancata fornitura di prodotti indispensabili alla salute umana”. Così Maurizio Marchesini, presidente di Nomisma, oggi a Roma, alla presentazione dell’edizione 2023 dell’Osservatorio sul ’Sistema dei farmaci generici in Italia’.
“Preoccupa il rischio che l’indisponibilità dei farmaci arrivi a coinvolgere anche quelli oncologici – ribadisce Marchesini -, L’indisponibilità dei farmaci, oltre ad avere implicazioni di carattere economico, potrebbe dunque” avere risvolti “sul sociale. E questo è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Il ruolo del farmaco generico spesso viene sottovalutato, in quanto visto come un prodotto standard, ma è un grave errore perché l’indisponibilità del prodotto ha delle potenziali ricadute sociali importantissime”.
Sul cosa fare, “la prima azione – sottolinea il presidente di Nomisma – è quella di portare queste problematiche all’attenzione dei decisori politici nazionali ed europei e, possibilmente, anche mondiali. La consapevolezza di questa fragilità del sistema è fondamentale perché il farmaco generico non sia visto solo come strumento per abbassare i costi ma, anche, come una vera e propria necessità. Attualmente a livello europeo e anche italiano vi sono delle avvisaglie che qualcosa sta cambiando. Ma, alle dichiarazioni – conclude Marchesini – dovranno sopraggiungere i contenuti e gli investimenti necessari perché si realizzino azioni concrete”.