(Adnkronos) –
Sarà il primo Consiglio nazionale del ‘dopo Silvio’. Quello che eleggerà Antonio Tajani, reggente di Forza Italia, ovvero presidente pro tempore in vista delle elezioni europee. L’attuale coordinatore nazionale è l’unico candidato in campo. Più avanti si deciderà quando celebrare -sicuramente nel 2024 ma non si sa se prima o dopo il voto a Bruxelles- un congresso, che stavolta potrà essere vero. In vista di questo appuntamento le correnti interne hanno già iniziato ad affilare le armi, ma per ora avrebbero deciso di ricompattarsi con una sorta di tregua sul nome del ministro degli Esteri azzurro che oggi a ‘Repubblica’ si dice pronto a confrontarsi con chiunque volesse candidarsi alla guida del partito: ”Vorrei che chi la pensa in maniera difforme lo dica apertamente, anzi, si candidi al posto mio, io non ho nulla da temere”.
In omaggio al fondatore ma anche per un puro fatto di marketing elettorale (il Cav ‘attrae’ ancora voti), il nome di Berlusconi sarà inserito per sempre nello storico simbolo forzista, passato nelle mani del nuovo tesoriere Fabio Roscioli, legale anche della famiglia del Cavaliere. All’Hotel Parco dei principi di Roma, scelto ancora una volta come location (è stata la sede delle convention degli ultimi ‘ritorni in campo’ del Cavaliere), non ci saranno i leader alleati, Giorgia Meloni e Matteo Salvini ma sarà presente il presidente del Ppe, Manfred Weber, giusto per ribadire la vocazione moderata, europeista e atlantista del partito nel solco tracciato da Berlusconi, a cui le assise renderanno omaggio dopo 30 giorni dalla morte.
Non ci sarà Marta Fascina, che rischia di diventare, almeno giornalisticamente, la grande assente: scomparsa dai radar subito dopo i funerali di Stato dell’ex premier, è rimasta ad Arcore in silenzio ma gli occhi sono ancora concentrati su di lei, sia per il lascito di 100 milioni di euro, sia per il suo futuro ruolo nel partito. Allo stato, circolano varie voci e la più insistente è quella sulla durata della sua permanenza a Villa San Martino: in tanti scommettono che sarà invitata a ‘fare i bagagli’ entro settembre. Sono oltre duecento i membri dell’organismo direttivo con diritto di voto. Una vera e propria babele.
L’articolo 21 dello statuto spiega nel dettaglio chi può farne parte: dai componenti del Comitato di presidenza agli ‘eletti’ (deputati, senatori e parlamentari europei), dai coordinatori regionali provinciali e cittadini agli ex presidenti del Consiglio, di Camera Senato e Parlamento europeo, ai presidenti delle Assemblee regionali. Compresi i sindaci dei capoluoghi di Provincia o delle città con oltre 50mila abitanti, i capigruppo dei Consigli regionali, il presidente del collegio nazionale dei probiviri. E ancora: il responsabile nazionale di ‘Azzurro Donna’, quello dei giovani azzurrini e dei seniores.
Partecipano di diritto alle riunioni del Consiglio nazionale con facoltà di prendere la parola ma ”senza diritto di voto’, invece, “i membri del Collegio nazionale dei probiviri, della Commissione di garanzia e i dirigenti degli uffici nazionali”. Sul tavolo del Cn l’approvazione del manifesto programmatico di Fi, che dovrebbe segnare un nuovo ciclo.