(Adnkronos) – “Questa è una nazione che tende a dimenticare il suo potenziale. Questa è una nazione che non si ricorda abbastanza spesso cosa è stata e cosa ha rappresentato nella storia e che ancora oggi rappresenta fuori dai confini nazionali: la nazione delle grandi imprese, la nazione che ha meravigliato il mondo con le sue opere, la nazione della creatività. Gli altri lo sanno, non c’è più di tanto bisogno di ricordarlo al di fuori dei confini nazionali. È a noi stessi che lo dobbiamo ricordare, perché questa è una nazione in cui molti tendono a farsi sopraffare da una sorta di sindrome di Calimero per cui non siamo mai abbastanza, non lo sappiamo fare, non lo possiamo fare”. Così la premier Giorgia Meloni in un passaggio del suo intervendo alla presentazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 ai presidenti e ad delle aziende qualificate italiane, a villa Doria Pamphili.
“Voi invece lo sapete che ce la possiamo fare – ha proseguito – perché c’è un’altra parte della nazione che ogni giorno dimostra, nonostante le difficoltà, quello che vale. Ed è esattamente quella parte che ha bisogno oggi di guidare il resto di questa nazione. Credere in noi stessi, credere nella nostra capacità di sognare ancora in grande, di pensare in grande, di essere grandi, io credo sia la più potente riforma economica che possiamo fare”.
“E allora bisogna che cominci a crederci la classe dirigente di questa nazione, chi ha la possibilità di guidare questo popolo e di portarlo a vincere un’altra grande battaglia che non può che confermare quello che tutto il resto del mondo sa di noi e che noi troppo spesso dimentichiamo. Il governo ha dimostrato di crederci, di credere in un’Italia capace di pensare in grande. Ospiteremo il prossimo anno il G7, nel 2025 il Giubileo, nel 2026 le Olimpiadi, e abbiamo candidato Roma all’Expo del 2030. Noi vogliamo che questa nazione torni a pensare in grande ma non ce la possiamo fare da soli, ce la possiamo fare se le persone che sanno come me che questa nazione può farcela ci credono insieme a me, insieme a noi”.