(Adnkronos) – A pochi minuti dalla conferma della morte di Giulia Cecchettin, la 22enne veneziana uccisa dall’ex fidanzato, esplode sui social la rabbia delle donne dello spettacolo. Da Alba Parietti ad Andrea Delogu, da Simona Ventura a Fiorella Mannoia, fino a miss Italia, lo scoramento per non riuscire a mettere un argine alla mattanza delle donne è comune a tutte.
“Ognuno da oggi faccia i conti con la propria coscienza e porti qualcosa a questa umanità senza più speranza”, scrive Alba Parietti dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia. “Giulia perdona, tu e tutte le donne uccise per mano di un uomo incapace di accettare la fine di una storia, incapaci di essere uomini, noi madri, padri, scuola e società, stato, istituzioni, incapaci di scrivere giuste leggi di proteggerti, di educare”, afferma Parietti. “Il cuore della tua meravigliosa, sana, dignitosa, famiglia è spezzato per sempre e noi, noi tutti, ti porteremo sempre nel cuore, perché eri la figlia che ognuno avrebbe voluto, l’amica che non sa abbandonare la dolcezza, a cui non si può fare male. Che tu possa trovare un mondo migliore di questo vicino alla tua mamma”, dice la showgirl rivolgendosi direttamente alla vittima. “Non inneggiate a pena di morte, odio, violenza, riscriviamo la storia con leggi, giuste comportamenti di rispetto per le donne, se vogliamo che il mondo migliori, cominciamo da noi. Miglioriamo la società con comportamenti individuali che rendano il mondo migliore”, conclude la conduttrice.
“Non dobbiamo a nessuno l’ultimo appuntamento per parlare, nemmeno un incontro per spiegare l’ennesima volta che è finita. Non dobbiamo niente a nessuno se decidiamo che è finita”. Lo scrive sui social la conduttrice Andrea Delogu, con evidentemente riferimento all’uccisione di Giulia Cecchettin.
“Mentre qualcuno si prenderà la responsabilità di educare il maschio all’empatia, mentre questa società cambierà pigramente il racconto del ‘padre padrone’ – aggiunge Delogu -noi non possiamo aspettare e dobbiamo avere il coraggio di denunciare subito senza aver paura di ‘rovinare una vita’, perché gli uomini violenti devono avere la vita rovinata, devono essere fermati, non devono colpire ancora. E si potrebbe scrivere per giorni cercando le motivazioni dei loro gesti, del perché in questa società patriarcale nessuno si senta colpevole e del perché a volte non funzioni nemmeno la legge davanti a violenze acclarate. Ma una cosa dobbiamo farela noi mentre il mondo si rende conto in che trappola maschiocentrica siamo, non pensare ‘A me non può accadere, lui non è così’, non concedere l’ultimo incontro e denunciare. Lasciare una traccia sempre di quello che si è subito, sempre. Non è una lotta fra uomini e donne è una guerra contro una formazione maschilista che ha cresciuto intere generazioni per secoli, nessuno è escluso, e nessuna. Nascere donna non vuol dire appartenere a qualcuno: non apparteniamo ai nostri padri, non apparteniamo ai nostri fidanzati, non apparteniamo ai nostri mariti e nemmeno alla nostra famiglia. Non siamo di nessuno, siamo libere e così deve essere, lo devono capire gli altri ma anche noi, per tutte quante”, conclude.
“Stavo cercando le parole giuste ma non le trovo, lo scoramento è troppo forte, non so più che cosa dire. Povera ragazza e povera famiglia”, scrive su X Fiorella Mannoia.
Si rivolge invece direttamente alla 22enne Simona Ventura. “Cara Giulia scusa se non siamo riusciti a proteggerti, scusa se succede ogni volta e ogni volta piangiamo, ma poi non riusciamo a salvare le tante vittime come te. Ogni volta ci interroghiamo come questo sia possibile e cosa possiamo fare di più. Le risposte però cadono nel vuoto. Stringo forte fortissimo la tua famiglia”.
Se la prende invece con i social l’ex opinionista del ‘Grande Fratello’ e moglie di Paolo Bonolis, Sonia Bruganelli. “Oggi ancora siamo tutti qui a scrivere commenti di dolore e rabbia per un’altra ragazza vittima di femminicidio. Sarei curiosa di sapere se tutte le donne e gli uomini che scrivono quotidianamente, a me e a tante altre donne, commenti offensivi e maschilisti in questo momento si stiano rendendo conto che i ragazzi che compiono questi omicidi sono figli di una cultura dell’odio e della violenza verbale che non può non lasciare segni nelle anime dei più giovani. Queste persone – attacca Brugnanelli – sono madri, padri, nonni, che oggi fingeranno dolore e magari lo proveranno anche, ma che domani torneranno a tirare fuori sui social le loro invidie e le loro frustrazioni su persone che non conoscono e che hanno deciso debbano essere vittime delle loro delusioni. Finché non ci renderemo conto che i nostri figli ci ‘respirano’, ci ‘sentono’, ci imitano… non cambierà nulla”. .
Miss Italia
Si immedesima nella vittima Francesca Bergesio, Miss Italia 2023. “Giulia aveva tutta la vita davanti, Giulia voleva essere libera di andare incontro ai suoi sogni, Giulia potevo essere io o anche tu domani. Non smettiamo di combattere – è l’invito che fa sui social – per costruire il cambiamento e un futuro migliore. Se ci abituiamo alla violenza degli uomini, abbiamo già perso”.