(Adnkronos) – Un principe viziato, con la passione per le belle donne e le canzoni funk. Un uomo dai mille volti e controverso fin dalla nascita, se si danno ascolto alle voci secondo il quale non sarebbe il figlio biologo dell’ex presidente Omar Bongo, ma sarebbe stato adottato nel sudest del Niger durante la guerra del Biafra. Sta di fatto che Ali Bongo, ufficialmente nato Alain Bernard Bongo nel vicino Congo-Brazzaville nel febbraio 1959, le orme del padre le ha seguite di diritto. Restando in carica 14 anni lui e portando così la sua famiglia per 53 anni alla guida del Gabon. Ma c’è anche chi vede in lui un riformatore, un uomo che cerca di diversificare l’economia e rafforzare lo status internazionale del Gabon con un’ambiziosa agenda ambientalista. Nel 2021, il Gabon è diventato il primo paese africano a ricevere un pagamento per ridurre le emissioni di carbonio proteggendo la propria foresta pluviale.
Sta di fatto che ora, dopo aver nuovamente vinto le elezioni presidenziali, la leadership militare ha detto basta e annunciato che sarà annullato il risultato del voto. Bongo, che attualmente risulta agli arresti domiciliari, frequentava le scuole elementari e aveva solo 8 anni quando suo padre prese il potere nel 1967. “Il fatto che frequentasse le migliori scuole di Libreville e non imparasse le lingue locali era qualcosa per cui, in seguito, sarebbe stato criticato”, ha detto alla Bbc lo storico francese Francois Gaulme. Da molti, in Gabon, Ali Bongo viene infatti considerato ”un outsider” anche per la sua istruzione internazionale. Ovvero per aver studiato in una scuola privata nell’esclusivo sobborgo parigino di Neuilly e per aver proseguito con Giurisprudenza alla Sorbona.
Nel 1973 la conversione all’Islam insieme al padre, gli unici due della famiglia a farlo. Così che Alain Bernard diventa Ali e suo padre Omar. Una decisione che, secondo molti, è stata presa per attirare investimenti da parte dei paesi musulmani. Sta di fatto che, religione a parte, il giovane Ali coltiva la passione per il calcio e la musica, quest’ultima ereditata dalla cantante gabonese Patience Dabany. Esce anche un suo album nel 1977, ‘A Brand New Man’ prodotto da Charles Bobbit, il manager della leggenda del funk James Brown. Tifoso del Real Madrid, nel 2017 fece notizia portando il calciatore argentino Lionel Messi in giro per la capitale gabonese a bordo di un’auto.
Solo quattro anni dopo si interessa alla politica. Ali Bongo diventa prima ministro degli Esteri per tre anni e poi ministro della Difesa del governo di suo padre, per 10 anni. Alla morte del padre non viene visto come il candidato ideale a succedergli, ma alla fine viene eletto con il 42 per cento delle preferenze. Gruppi per i diritti umani sostengono che la famiglia Bongo abbia trasformato il Gabon in un “regime cleptocratico”, saccheggiandone le risorse naturali, le ricchezze petrolifere e le foreste pluviali. I membri dell’opposizione politica accusano da tempo i membri della famiglia Bongo di appropriazione indebita di denaro pubblico e di gestire il paese come loro proprietà privata. Un’indagine sulla corruzione durata sette anni e condotta dalla polizia francese sulla famiglia Bongo, che ha rivelato beni tra cui 39 proprietà in Francia e nove auto di lusso, è stata archiviata nel 2017.