(Adnkronos) – L’Unione Africana ha dato 15 giorni di tempo ai golpisti del Niger perché ripristinino l’ordine costituzionale nel Paese. Il comunicato diffuso dopo la riunione di emergenza dell’Ua intima all’autoproclamato nuovo leader del Niger, il capo della guardia presidenziale Abdourahmane Tchiani, di mettere fine al golpe e liberare “immediatamente” il presidente Mohamed Bazoum.
L’Unione Africana intima ai soldati coinvolti nel colpo di Stato di far ritorno alle loro caserme “senza condizioni”. E avverte che il Consiglio di Sicurezza dell’Ua adotterà contro i golpisti “tutti i mezzi necessari, anche di carattere punitivo” se non verranno rispettati i diritti fondamentali di Bazoum. Il comunicato condanna il golpe “nei più forti termini possibili”.
“L’Unione europea non riconosce e non riconoscerà le autorità emerse dal golpe in Niger”. Lo fa sapere l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, che poi annuncia: “Oltre alla cessazione immediata del sostegno al bilancio, tutte le attività di cooperazione nel campo della sicurezza sono state sospese sine die con effetto immediato”. Poi, in vista della riunione di domani dedicata al Niger della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, Borrell anticipa che l’Ue “è pronta a sostenere le decisioni dell’Ecowas, compresa l’adozione di sanzioni”.
Il presidente Mohamed Bazoum “è stato eletto democraticamente – ricorda l’Alto rappresentante in una nota – E’ e rimane l’unico presidente legittimo del Niger. Deve essere rilasciato senza condizioni e senza indugio. L’Ue ritiene che i golpisti siano responsabili della sua sicurezza e di quella della sua famiglia”. Poi Borrell denuncia che “l’annuncio da parte dei golpisti della sospensione della Costituzione e dello scioglimento delle istituzioni democratiche indebolisce lo Stato e il popolo nigerino, di cui occorre preservare la pace, la stabilità e la sicurezza”.
“L’Ue ribadisce il suo chiaro appello per il pieno e immediato ripristino dell’ordine costituzionale e si associa pienamente alle dichiarazioni dell’Ecowas e dei suoi partner africani e internazionali a questo proposito. Questo fine settimana, in coordinamento con il presidente del Consiglio europeo, proseguirò i numerosi contatti già avviati per raggiungere questo risultato”, conclude.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato al telefono con il presidente del Niger, Mohamed Bazoum, agli arresti domiciliari dopo il golpe militare nel Paese, e ha offerto “il sostegno incrollabile” degli Stati Uniti.
“Ho parlato con il presidente nigerino Bazoum e ieri con l’ex presidente Issoufou per ribadire il nostro incrollabile sostegno alla continuazione della leadership di Bazoum. Le azioni di pochi uomini minacciano centinaia di milioni di dollari di assistenza Usa a beneficio del popolo del Niger”, ha scritto Blinken su Twitter.
In un altro tweet, Blinken ha detto di aver parlato con la ministra francese degli Esteri Catherine Colonna e di “aver discusso le nostre preoccupazioni condivise sugli eventi in Niger e l’urgente necessità di ripristinare il presidente Bazoum come leader democraticamente eletto del Niger”.