(Adnkronos) – Un alpinista romano è morto oggi sul Gran Sasso mentre in cima alla vetta del Corno Piccolo, in località Prati di Tivo. L’uomo, D. D. di 52 anni, era lungo la Via Mirka insieme a un amico sulla parete est, ed era il primo di cordata. Al quarto tiro, per ragioni ignote, è volato giù lungo la parere ed è deceduto. Si è incastrato in una nicchia della parete sottostante e in un primo momento il compagno di cordata, anch’egli romano, pensava stesse bene. Invece era deceduto.
L’amico, illeso, ha allertato comunque il 118 ed è scattato il protocollo dei soccorsi in montagna: è stato attivato il Soccorso Alpino e Speleologico, che è partito con l’elicottero. A causa delle forti raffiche di vento, il velivolo è stato costretto a far scendere in parete un tecnico del Soccorso Alpino, che ha recuperato l’alpinista illeso. Gli altri tecnici invece hanno recuperato e portato giù la salma. Con l’incidente di questo pomeriggio avvenuto a Prati di Tivo, nel territorio di Pietracamela (Teramo) sono quattro le persone decedute da maggio ad oggi sul Gran Sasso.
In un altro incidente mortale, questa in provincia di Belluno, un’escursionista ha perso la vita in seguito ai traumi riportati nella caduta del sentiero delle Cascate di Fanes. La donna italiana stava camminando assieme a una comitiva quando, all’altezza delle serpentine, ha messo male il piede, cadendo di lato e iniziando a ruzzolare per una cinquantina di metri tra le rocce, fino al corso d’acqua sottostante.
Scattato l’allarme verso le 12.15, sul posto sono stati inviati l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore e una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza. Purtroppo per la donna non c’è stato nulla da fare. Recuperata, la salma è stata trasportata dall’eliambulanza fino a Fiames, dove attendevano il carro funebre e personale del Soccorso alpino di Cortina.
Ed è stato trovato morto anche l’escursionista disperso a San Lorenzo in Banale. Il 64enne residente nel Bleggio era partito ieri verso le 8.45 dal Ristoro Dolomiti di Brenta, in località Baesa, intenzionato a completare un giro ad anello che avrebbe dovuto portarlo, in giornata, dapprima in località Malga Asbelz, poi al Rifugio Cacciatore ed infine di nuovo al Ristoro Dolomiti, punto di partenza dell’itinerario, nell’ampio parcheggio del quale l’escursionista aveva posteggiato la propria auto. I vicini di casa, non vedendolo rientrare ieri sera, hanno allertato i parenti, che avevano avuto un ultimo contatto telefonico con l’uomo nel primo mattino, durante il quale aveva fornito loro i dettagli dell’escursione che si accingeva a compiere.
Le ricerche sono andate avanti senza sosta per tutto il giorno e hanno coinvolto più di 40 soccorritori provenienti da diverse Stazioni del Trentino, oltre che i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, che proprio tramite un suo elicottero, fornito di un sistema interno in grado di intercettare i segnali dei cellulari accesi, ha individuato telefonino e corpo senza vita dell’uomo. L’escursionista è infatti scivolato lungo un prato molto ripido, probabilmente già nel primo pomeriggio di ieri, dopo aver perso la traccia di sentiero che da Malga Asbelz, prima tappa del suo percorso, porta al Rifugio Cacciatore: la caduta è proseguita poi con un volo fatale di 30 metri su balzi di roccia, in seguito al quale l’uomo sarebbe morto sul colpo. La salma, recuperata, è stata portata a San Lorenzo in Banale.