(Adnkronos) – “Quando la controffensiva inizierà, se ne accorgeranno tutti”. L’Ucraina non ha ancora lanciato l’attacco contro la Russia nella guerra iniziata oltre 15 mesi fa. Lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale ucraino Oleksiy Danilov citato da Ukrinform, precisando che le forze di difesa di Kiev non hanno avviato ad oggi la prevista controffensiva per liberare i territori temporaneamente occupati dalla Russia. “Quando tutto questo inizierà lo decideranno i nostri militari. E tutti lo sapranno e lo vedranno”, ha aggiunto Danilov, sottolineando che i russi hanno erroneamente considerato l’avanzata dell’esercito ucraino in alcuni punti come l’inizio di una grande operazione.
Almeno tre persone sono morte a causa delle inondazioni dopo la distruzione della diga di Kakhovka nell’Ucraina meridionale. Lo riferiscono i media ucraini. Secondo il Kiev Independent, le vittime sono annegate.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto ”scioccato” da quello che ha definito il ”fallimento” delle Nazioni Unite e della Croce Rossa Internazionale che, ha dichiarato, non hanno inviato aiuti alla popolazione colpita dal disastro conseguente all’attacco contro la diga di Kakhovka, nella regione di Kherson nel sud dell’Ucraina. Sebbene la catastrofe sia avvenuta molte ore fa, ”loro non sono qui”, ha detto Zelensky ai giornali tedeschi Bild e Die Welt oltre che a Politico. ”Non abbiamo avuto risposta. Sono scioccato”, ha aggiunto Zelensky.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto su Twitter di aver “espresso al presidente Zelensky” la sua “solidarietà al popolo ucraino dopo l’attacco alla diga di Kakhovka. La Francia condanna questo atto atroce, che mette in pericolo le popolazioni. Nelle prossime ore invieremo aiuti per far fronte ai bisogni immediati”.
L’ordine di far saltare la diga di Kakhovka è venuto direttamente dal presidente russo Vladimir Putin. E il livello dell’acqua del bacino è stato appositamente alzato “per fare più danni”, ha affermato Oleksiy Danilov. “I terroristi russi hanno fatto saltare la diga, usando esplosivi che avevano piazzato da tempo, settembre o ottobre dell’anno scorso”, ha detto Danilov a radio Svoboda. E’ stato “il Cremlino, più precisamente l’ufficio di Putin, a ordinare questo atto terroristico”.
Secondo Danilov, le forze russe hanno appositamente alzato il livello dell’acqua nel bacino della diga, per massimizzare i danni, in un’operazione per ostacolare la controffensiva ucraina. “Si aspettano la controffensiva, hanno alzato l’acqua al massimo livello possibile. Era a 18,6 metri e l’hanno alzata oltre 19. Hanno deliberatamente accumulato acqua perché l’esplosione potesse causare più danni”, ha dichiarato. La diga è stata occupata dai russi il 24 febbraio 2022, primo giorno dell’invasione.
La viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar ha affermato che con il crollo della diga di Nova Kakhovka “i russi hanno effettivamente causato più danni a sé stessi e alle loro forze armate”, avendo, l’attacco, danneggiato le fortificazioni e le postazioni militari di Mosca.
Parlando alla tv nazionale, Maliar ha detto che “in pratica, il territorio che ora è sotto il controllo dell’aggressore è quello più colpito. Anche i territori delle loro unità militari sono allagati. E adesso c’è un problema con le mine, perché le mine sono volate via. La situazione è assolutamente incontrollabile ora”.
Per Putin “la barbara distruzione” della centrale idroelettrica di Kakhovka è un buon esempio della pericolosa scommessa sull’escalation da parte delle autorità ucraine. Il presidente russo ne ha parlato in questi termini nella conversazione telefonica che ha avuto con Recep Tayyip Erdogan, come riferisce l’agenzia Ria Novosti, sottolineando che è il primo commento di Putin sull’esplosione della diga.
Il primo ministro britannico Rishi Sunak durante una visita negli Stati Uniti ha spiegato che la Gran Bretagna ”non può ancora dire con certezza” se sia stata la Russia a colpire la diga di Nova Kakhovka, aggiungendo che ”i servizi di sicurezza e militari ci stanno lavorando”. In ogni caso ”se è vero, se si dimostra un atto intenzionale” da parte dell’esercito di Mosca ”rappresenterà un nuovo terribile atto di barbarie da parte della Russia”.
Intanto sul fronte di Bakhmut le forze di Kiev sono avanzate fra i 200 e i 1.100 metri in diverse aree. Lo ha detto ieri la viceministra della Difesa Maliar, citata da Ukrinform. A Bakhmut siamo passati “dalla difesa all’offensiva, siamo al terzo giorno. Il nemico è costretto a cercare di tenere le posizioni, ma non ci riesce. Non hanno abbastanza forze”, ha affermato Maliar.
Il presidente della Cei, Matteo Zuppi, rientrato dall’Ucraina, ieri ha precisato che la sua “non è una mediazione”, la missione di pace “è una manifestazione di interesse, vicinanza, ascolto affinché il conflitto possa trovare percorsi di pace. Tutto il resto sono attese che la guerra finisca o speculazioni che hanno alcuni”. Mosca valuta positivamente gli sforzi fatti dal Vaticano anche se ha detto che non sono stati fatti passi concreti. Zuppi ha fatto capire che resta tutto in stand by: “Come ha detto Parolin dobbiamo riflettere, dobbiamo parlare col Papa. Aspettiamo stia meglio”.