Home Flash News Il no di Harry al compleanno di Carlo? Un'invenzione della ragion di Stato

Il no di Harry al compleanno di Carlo? Un'invenzione della ragion di Stato

Il no di Harry al compleanno di Carlo? Un'invenzione della ragion di Stato

(Adnkronos) – Certo che è possibile che Carlo anteponga la ragion di Stato a quella familiare. Un re fa questo e anche altro, se è necessario, fino a sacrificare un figlio per il regno. Che poi si tratti di Harry il ribelle, piuttosto che di William l’erede, il gioco diventa ancora più facile e addirittura senza lo strascico del rimorsi, dal momento che al duca di Sussex probabilmente non importa più di tanto presenziare al compleanno del padre. La notizia di oggi, opposta a quella di ieri (secondo cui Harry avrebbe snobbato l’invito paterno alla festa per i 75 anni del sovrano), è che sarebbe stato, invece, proprio il padre a non invitare il figlio a Clarence House il 14 novembre.  

Il motivo? Quello di distrarre l’opinione pubblica britannica, con una storiella al limite del gossip, dal fallimento del suo viaggio in Kenya e che potrebbe preludere a una richiesta di risarcimenti per gli errori del passato coloniale britannico, che il presidente William Ruto ha definito “brutale e atroce nei confronti del popolo africano”. Mentre ieri il Sunday Times aveva riferito che il principe Harry e famiglia avevano rifiutato l’invito alla festa di compleanno e sarebbero rimasti in California, oggi il loro portavoce ha detto al MailOnline che “nessun contatto” è giunto da Buckingham Palace per l’evento della prossima settimana, aggiungendo che, in ogni caso, “il duca troverà sicuramente un modo per augurare in privato a Sua Maestà un felice compleanno, come ha sempre fatto”. 

Ci mancherebbe che non lo facesse anche questa volta. Ma è proprio qui, e grazie al tempismo con cui sarebbe saltata fuori la colpa del secondogenito reale di respingere l’invito del re, che entra in gioco la suddetta e ipotizzata ragion di Stato: l’avrebbe fatta intendere un amico dei principi Harry e Meghan Markle, secondo cui il Palazzo avrebbe potuto addirittura far trapelare la storia dello “snobbamento” per distogliere l’attenzione dalla recente visita del sovrano britannico in Kenya e dalle parole del presidente Ruto, che senza mezzi termini ha affermato che “resta ancora molto da fare per ottenere riparazioni complete”.  

Se un invito c’è stato oppure no e di chi sia l’eventuale colpa, se di Harry o di Carlo, nel non volersi incontrare, e anche se esista o meno una ragione di Stato superiore alla famiglia (anche a quella reale), non conta, alla fine, più di tanto. Perché a valere saranno come sempre i fatti e, salvo sorprese dell’ultima ora, Harry, Meghan e i piccoli Archie e Lilibet non andranno alla festa del re. Il tanto atteso ramoscello d’ulivo della riconciliazione del padre con il figlio, da porgere il 14 novembre, non è mai esistito, mentre – anche questo è un fatto, ed è il più chiaro di tutti – resta ben saldo al suo posto di sempre lo scettro reale.