(Adnkronos) – (di Elvira Terranova) – Non c’è ancora un’ipotesi di reato, ma già da oggi pomeriggio i carabinieri della task force incendi boschivi, attivata dal Comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, generale Giuseppe De Liso, e coordinata dal Nucleo informativo Antincendi boschivi del Comando Carabinieri per la Tutela forestale, saranno al lavoro per scoprire cosa ci sia dietro gli incendi che nelle ultime 48 ore hanno portato morte e devastazione su tutto il territorio palermitano. A capo della task force c’è il Tenente colonnello Andrea Li Volsi, che con il suo team, supporterà le componenti operative e investigative dell’Arma e, in particolare, il Centro Anticrimine Natura dei Carabinieri forestali.
“Intanto, cercheremo di capire come si sono sviluppati e quali sono state le cause degli incendi – spiega il Tenente colonnello Li Volsi all’Adnkronos – e, in base alle risultanze, avvieremo un’analisi dei fenomeni incendiari, che per la loro portata in termini di danni e di dimensioni, sono rilevanti. Stiamo parlando di eventi fuori dal comune, mai registrati in tutta la Sicilia. Il tutto accompagnato da un forte vento di scirocco, che ha agevolato il propagarsi degli incendi”. “Per ora non c’è ancora una ipotesi di reato – aggiunge Li Volsi – stiamo studiando il fenomeno”.
Il dispositivo dei Carabinieri ha il compito di eseguire accertamenti urgenti sulle aree percorse dal fuoco attraverso l’analisi di tracce e oggetti pertinenti la consumazione del reato di incendio boschivo. La struttura supporta i militari dei Gruppi Carabinieri Forestali nonché dei Reparti Carabinieri Parco e Biodiversità, preposti all’attività investigativa, di prevenzione e rilievi urgenti sui luoghi.
Sono circa 50 i carabinieri che fanno parte della task force che, in regime di reperibilità, nell’arco di 12-24 ore riescono ad arrivare nei diversi scenari operativi”. Il loro arrivo a Palermo è previsto per le 17. “Cercheremo di capire e cogliere i segni del passaggio del fuoco sul territorio”, dice ancora Li Volsi. “Qual è il verso di bruciatura ma anche la forma della bruciatura, e ancora la lettura delle condizioni meteo, con l’andamento dell’incendio – spiega il tenente colonnello – fondamentalmente si ricava l’origine del fuoco e da lì si può arrivare a immaginare e ipotizzare, con un grado di certezza, quale sia stata la causa dell’incendio”.
I Carabinieri verranno anche aiutati dalla lettura “delle immagini satellitari, che leggono il territorio – dice ancora il tenente colonnello Li Volsi all’Adnkronos – e quindi la propagazione degli eventi incendiari nel corso delle opere di osservazione”. Il dispositivo ha, dunque, il compito di eseguire, secondo le linee d’azione descritte nella Guida da campo “Tecniche di rilievo sugli incendi boschivi”, gli accertamenti urgenti sulle aree percorse dal fuoco, procedendo attraverso l’analisi dei luoghi all’individuazione, all’acquisizione e alla repertazione di tracce e oggetti pertinenti la consumazione del reato di incendio boschivo, evitando l’alterazione dello stato dei luoghi.
“L’ultima volta siamo entrati in azione l’anno scorso a Pantelleria, quando è andato a fuoco il Parco naturale dell’isola”, dice Li Volsi. Nell’agosto del 2022 le fiamme hanno divorato ettari di vegetazione e messo in pericolo diverse case, con l’evacuazione di numerose persone. In fuga anche decine di turisti, che hanno usato barche e gommoni per allontanarsi dalle fiamme. E questa volta i carabinieri cercheranno di capire cosa ha provocato gli incendi di ieri che hanno devastato ettaro di vegetazione ma anche case, ville, conventi e chiese antiche.