(Adnkronos) – L’innovazione tecnologica è una delle leve del percorso di trasformazione di Eni. E la ‘Maker Faire Rome’, di cui il gruppo per il decimo anno consecutivo è main partner e che si svolge fino al 22 ottobre negli spazi della Fiera di Roma, rappresenta l’occasione per il gruppo energetico italiano di raccontare la sua idea di energia in uno spazio espositivo in cui viene realizzato un percorso di installazioni esperienziali. I visitatori, sperimentando in prima persona, potranno comprendere soluzioni innovative, servizi e prodotti – dall’eolico alla fusione a confinamento magnetico, passando per i biocarburanti, il car sharing e il riciclo delle plastiche. Al centro dello spazio espositivo di Eni è presente un’istallazione interattiva con cui avere la sensazione di camminare nel cielo, in mezzo alle nuvole, invitando i visitatori a ‘guardare le cose con occhi nuovi, cambiando così le proprie prospettive’.
Alla Maker Faire Eni racconta la propria idea di energia e un percorso di decarbonizzazione verso la neutralità carbonica al 2050 fatto di soluzioni concrete e tra loro complementari – ‘To Zero Together’. Un percorso reso comprensibile e concreto grazie a prodotti, servizi e tecnologie attuali e del futuro, che tutte le società e i business di Eni mettono al servizio delle persone. Lo spazio Eni sarà sintesi di una strategia che guarda al domani senza dimenticare di agire già oggi: “l’energia di sempre e l’energia nuova”.
Le aree espositive dello stand Eni sono tutte esperienziali e mettono in evidenza proprio il funzionamento della tecnologia e il risultato che si ottiene applicandolo alle energia. All’interno dell’area espositiva, Plenitude illustra, con una simulazione, quantaenergia può generare l’eolico, energia rinnovabile preziosa; Enilive (Eni Sustainable Mobility) racconterà una nuova mobilità resa possibile anche dal biocarburante HVO (olio vegetale idrogenato) grazie a un modello di economia circolare, e porterà una speciale Enjoy vintage a bordo della quale sarà possibile partecipare a un quiz per migliorare la consapevolezza sul tema della mobilità elettrica e sostenibile; Versalis, società chimica di Eni impegnata nello sviluppo di tecnologie innovative, coinvolge il pubblico illustrando il riciclo meccanico e chimico delle plastiche e le differenze tra le due tecnologie; la fusione a confinamento magnetico, invece, sarà raccontata attraverso un modellino del reattore Tokamak, simbolo del processo che permetterà di produrre grandi quantità di energia in modo più sicuro, più pulito e virtualmente illimitato. Infine, nello spazio dedicato a Ricerca e Sviluppo sarà possibile visitare virtualmente nel meta-verso alcuni dei laboratori e centri di eccellenza Eni.
La tecnologia, dunque, a portata di esperienza e, soprattutto, calata nella vita di tutti i giorni. Lo spiega bene all’Adnkronos Lea Carbone, circular economy specialist di Versalis, “Noi siamo presenti nello stand di Eni per testimoniare l’importanza dei piccoli gestiquotidiani. Infatti, grazie ad esempio alla raccolta differenziata delle plastiche fatta a casa, è possibile inviare le plastiche a riciclo meccanico e in questo modo ottenere dei nuovi polimeri con contenuto di riciclato”.
In Versalis, rileva Carbone, “siamo in grado di ottenere dei polimeri contenenti fino al 100% di plastica riciclata e questi polimeri possono essere utilizzati per applicazioni di elevato valore. Ad esempio, riciclando un semplice barattolino di yogurt è possibile ottenere dei granuli con contenuti di riciclato che possono andare a fare il cappotto termico delle nostre case, risparmiando nel contempo l’utilizzo di materie prime vergini, dando valore a un rifiuto, riducendo le emissioni nell’ambiente e quindi decarbonizzando e risparmiando anche sul riscaldamento di casa”.
Le plastiche, osserva Carbone, “sono molto importanti, sono nella nostra vita di tutti i giorni nelle più disparate applicazioni. Loro possono essere riciclate, l’Europa ma anche l’Industria è fortemente impegnata in questa direzione ed esistono attualmente diverse tecnologie, alcune come il riciclo meccanico sono tecnologie già note e ampiamente diffuse nel territorio e permettono di riciclare le plastiche selezionate”. Altre tecnologie, aggiunge, “sono in evoluzione. Una di queste è il riciclo chimico che permette di trattare quella frazione di rifiuti in plastica non adatti al riciclo meccanico perché eccessivamente contaminati o perché appunto costituiti da plastiche miste e di riportarle ai mattoncini elementari in questo modo si ottiene un olio da riciclo che può essere utilizzato per produrre a sua volta plastiche e diverse sostanze chimiche utilizzabili in diverse applicazioni”, conclude Carbone.