(Adnkronos) – “Mettiamo da parte tutte le differenze” per combattere “un nemico peggiore dell’Isis”. Questa sera al centro delle ultime news di oggi 11 ottobre 2023 sulla guerra tra Israele e Hamas ci sono le dichiarazioni in un discorso al Paese del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha annunciato un governo di emergenza con il leader dell’opposizione, Benny Gantz. “Mettiamo da parte tutte le altre considerazioni poiché il destino del nostro Paese è in bilico”, ha detto, spiegando di aver accettato la proposta di Gantz per un governo di unità perché “è in gioco il destino del Paese”. “L’unità tra le persone nei momenti di dolore e tristezza risuona in tutto il mondo”, ha affermato, per poi paragonare di nuovo Hamas all’Isis: “Li schiacceremo ed elimineremo proprio come hanno fatto con l’Isis”.
“Ogni membro di Hamas è un uomo morto”, ha scandito Netanyahu, affermando che nell’attacco di sabato il gruppo terroristico palestinese ha decapitato e bruciato vive delle persone e violentato delle donne. Netanyahu ha quindi definito “fondamentale” il sostegno degli Stati Uniti per la lotta di Israele.
L’attacco condotto da Hamas sabato scorso è stato “il peggior attacco terroristico che il mondo abbia mai visto”, ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, secondo cui “quello che è successo non accadeva al popolo ebraico dal 1945”. Parlando al Paese accanto a Netanyahu e al leader di Unità Nazionale Gantz, il ministro ha scandito: “Cancelleremo Hamas. Hamas, Daesh di Gaza, sarà spazzato via dalla faccia della terra”.
“C’è un tempo per la pace e un tempo per la guerra, ora è il tempo della guerra”, ha detto Gantz. “Comprendo la paura, capisco il dolore”, ma “Israele ha l’esercito più forte nella regione”, ha assicurato, sottolineando che la sua cooperazione con il governo Netanyahu non è politica, ma “è una partnership per il nostro destino” che “porterà a una chiara vittoria e cambierà la realtà”.
Intanto le Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno annunciato che “sono stati rilasciati una colona israeliana e i suoi due figli che erano stati catturati durante gli scontri”. Lo riferisce al-Jazeera.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sta negoziando con Hamas per ottenere il rilascio degli oltre 100 ostaggi portati nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito la tv privata Haberturk, precisando che Erdogan ha avviato questo processo come parte dei suoi sforzi per prevenire un’ulteriore escalation delle tensioni nella regione.
Mentre Israele prosegue verso l'”offensiva finale” contro la Striscia di Gaza, con il rischio di un numero elevatissimo di vittime tra i civili, gli Stati Uniti sono impegnati su due fronti: il sostegno a Israele è totale, come dimostra l’imminente arrivo del segretario di Stato Antony Blinken, ma prosegue anche l’azione diplomatica per evitare che la popolazione di Gaza venga massacrata. “Stiamo discutendo attivamente con gli israeliani e l’Egitto riguardo a un corridoio sicuro per l’uscita degli stranieri da Gaza e l’ingresso degli aiuti nella Striscia”, ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby.
Il 7 ottobre è stato “il giorno più mortale per gli ebrei dall’Olocausto”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, intervenendo alla Casa Bianca a un incontro con i leader della comunità ebraica americana. “Il silenzio è complicità e io, credo l’abbiate capito, mi rifiuto di stare in silenzio”, ha aggiunto Biden.
Secondo Washington, sono 17 i cittadini americani che risultano dispersi, forse perché tenuti in ostaggio a Gaza, dopo l’attacco di Hamas. Ad aggiornare il dato è la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, durante un punto stampa. Nelle stesse ore il Dipartimento di Stato ha fatto sapere che sono almeno 22 gli americani morti negli attacchi in Israele.
Sono undici i dipendenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) che sono stati uccisi da sabato negli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. “Siamo molto rattristati nel confermare che 11 colleghi dell’Unrwa sono stati uccisi dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza”, ha affermato l’Agenzia Onu in una nota, senza specificare se si tratti di personale palestinese o straniero. L’Unrwa ha precisato, tuttavia, che tra le vittime si contano cinque insegnanti, un ginecologo, un ingegnere, un consulente psicologico e tre membri dello staff di supporto.
Cinque membri dello staff della Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ifrc – acronimo in inglese), tra cui quattro paramedici, hanno perso la vita. “L’Ifrc è sconvolta nel confermare la morte di cinque membri della nostra rete a causa delle ostilità armate in Israele e nella Striscia di Gaza”, si legge in una nota della Croce Rossa.
Intanto, si diffondono news secondo cui il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, avrebbe espresso l’intenzione di recarsi in visita in Israele per mostrare solidarietà al governo di Tel Aviv. Lo ha riferito Axios, citando funzionari ucraini e israeliani, secondo i quali l’ufficio di Zelensky avrebbe inviato una richiesta ufficiale all’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, chiedendo di coordinare una visita. Le fonti precisano che le discussioni sarebbero ancora a livello preliminare e che non sarebbe stata ancora ipotizzata una data per la visita.