(Adnkronos) –
Le tolsero un neo a 19 anni e dopo 11 anni è morta per un melanoma. Sul caso di Jessica Foscarin, deceduta nel luglio dello scorso anno, la procura di Venezia ha aperto un’inchiesta penale mentre a marzo, davanti al tribunale civile, ci sarà la prima udienza della causa aperta dalla famiglia della ragazza, assistita dagli avvocati Anna Paola Klinger e Massimo Dragone, contro l’Ulss 3. A riportare la notizia alcuni quotidiani locali, come ‘il Corriere del Veneto’ e ‘il Gazzettino’.
La causa da più di un milione di euro, secondo quanto riferiscono i quotidiani, pone le proprie fondamenta sulla diagnosi successiva all’asportazione del neo. Secondo i parenti, la 31enne è morta a causa della omessa diagnosi di un melanoma che, per errore, anni prima nel referto istologico fu confuso con un neo benigno. E una volta emerso il male, era troppo tardi per curarlo. “L’esito dell’accertamento tecnico preventivo del tribunale non certifica responsabilità evidenti degli ospedali coinvolti in merito ad analisi e cure effettuate, mettendo invece in luce la particolare difficoltà di diagnosi rispetto al caso clinico – recita una nota dell’Ulss 3 riportata dal ‘Gazzettino’ -. Motivo per cui i legali della famiglia decidono in questi giorni di citare in giudizio l’Azienda sanitaria. Inoltre la somma risarcitoria richiesta dai legali della famiglia, particolarmente ingente, induce l’azienda sanitaria a svolgere con i propri legali e con la compagnia assicurativa ogni ulteriore e opportuna valutazione”.