(Adnkronos) – “Credo sia evidente a tutti che la razza italiana non esista, esiste però una cultura, un’etnia italiana, quella che definisce la Treccani, un raggruppamento linguistico-culturale, che oggi immagino in questo convegno si tenda a tutelare, altrimenti non avrebbe senso”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a margine degli Stati Generali della Natalità.
“La popolazione del mondo cresce, e tanti di quelli che nascono nel mondo vorrebbero venire a vivere in Italia. Allora perché preoccuparsi delle nascite in Italia? Se la risposta è quella di incrementare la natalità, probabilmente è per ragioni legate alla difesa di quell’appartenenza, cui io stesso sono legato con orgoglio, la cultura italiana e il mio ceppo linguistico”, ha spiegato.
“Ho usato termini che non sono piaciuti, io ho sentito parlare di sostituzione tecnica per il fascismo in Alto Adige e per Stalin. In Italia vogliamo salvare la cultura e la lingua, una cosa che con la razza non c’entra nulla”, ha detto il ministro nel suo intervento all’evento presso l’Auditorium di Roma.
Lollobrigida ha poi aggiunto: “Dove c’è più welfare è automatica una crescita delle nascite, oggi la provincia di Bolzano ha più nascite, lì si interviene in sostegno della genitorialità in maniera precisa”. Ed ancora: “I soldi non sono infiniti, dobbiamo darci delle priorità, l’impegno sulla natalità per noi di fratelli d’Italia è al primo posto, se tu metti da una parte devi togliere da una parte. Altrimenti si fa la lettera di Babbo Natale, vuoi più lavoro, più ricchezza, più figli…”.
“Stalin l’ha fatta la sostituzione etnica in Unione Sovietica, il fascismo ha provato a fare sostituzione etnica in Alto Adige, ma per fortuna non ci è riuscito. Quello di cui noi parliamo è cercare di garantire una prosecuzione della nostra identità culturale della quale io sono orgoglioso. Credo sia utile aiutare le nazioni da cui le popolazioni sono costrette ad emigrare e che l’Europa e l’Occidente devono ripagare del tanto sfruttamento”, ha concluso il ministro.