(Adnkronos) – La donna transessuale di origine brasiliana, accerchiata da quattro agenti della polizia locale di Milano e colpita con un manganello, ha tempo 90 giorni (a partire da ieri) per sporgere denuncia: se non dovesse farlo – essendo, in base alla riforma Cartabia, un reato perseguibile con querela di parte – la procura sarà ‘costretta’ a chiudere l’indagine dichiarando l’improcedibilà.
La vittima, che ha rifiutato di essere medicata, dovrà essere rintracciata e sentita dagli inquirenti che al momento procedono a carico di ignoti per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione. E’ escluso che le iscrizioni nel registro degli indagati arriveranno già oggi, perché in procura vogliono definire e distinguere con chiarezza la posizione degli agenti intervenuti per sedare la donna, la quale ha tentato di fuggire dagli agenti che la stavano portando in auto al comando di via Pietro Custodi per identificarla.
La 41enne è stata ripresa in due video amatoriali, oltre che dalle telecamere della zona che potrebbero fornire una durata maggiore di quanto accaduto in via Sarfatti, in cui vengono immortalati i quattro agenti della polizia locale che si avvicinano, uno la colpisce con un manganello e un altro con dei calci, la immobilizzano con dello spray al peperoncino e poi la ammanettano prima di denunciarla per resistenza a pubblico ufficiale.