(Adnkronos) – E stato’ il giorno più difficile da quando, un anno fa, arrivò a Palazzo Chigi. Giorgia Meloni ‘chiude’ la storia con il giornalista Andrea Giambruno, dopo lo ‘schiaffo’ di ‘Striscia la notizia’ e i fuorionda che hanno messo nei guai il padre di sua figlia, autosospeso dalla conduzione del programma ‘Il Diario del giorno’, su Rete4, e ora finito sotto la ‘lente di ingrandimento’ di Mediaset per la sua condotta.
La presidente del Consiglio italiana volta pagina, oggi vola al Cairo per partecipare al vertice regionale sulla guerra tra Israele e Hamas, il ‘Forum dell’Egitto per la pace’, voluta dal presidente Abdel-Fattah al Sisi. La sua partecipazione è stata in bilico fino alla fine, poi Palazzo Chigi ha sciolto la riserva: Meloni ci sarà, subito dopo -salvo inconvenienti che con una guerra in corso non sono mai da escludere- volerà in Israele, per incontrare Benjamin Netanyahu. La premier arriverà al Cairo in mattinata, per prendere parte a un summit che vedrà anche la partecipazione del presidente palestinese Mahmoud Abbas, nonché di leader e rappresentanti da tutto il mondo e del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Grandi assenti gli Stati Uniti.
Meloni in Egitto ribadirà l’impegno dell’Italia nel proteggere la popolazione civile, risolvere i problemi umanitari più urgenti e assicurare una veloce soluzione della crisi in corso. Richiamando l’impegno di tutti i grandi del mondo per evitare un’escalation che avrebbe contraccolpi planetari e tornando a lavorare, insieme, sul solco del progetto di ‘due popoli e due stati’. La convinzione -che la presidente del Consiglio ama ripetere negli snodi più difficili, e che ribadirà anche al Cairo- è che da una crisi possano nascere sempre delle opportunità. Per lei vale anche stavolta, di fronte a un conflitto che rischia di spingere il mondo sull’orlo della catastrofe.
Meloni al Cairo richiamerà anche l’attenzione sui rischi legati al terrorismo, e il link, da contrastare con forza, con l’immigrazione di massa, un aspetto che, per Meloni, non può essere in alcun modo sottovalutato. Il vertice dovrebbe concludersi alle 16.30, subito dopo il volo di Stato per Tel Aviv e l’incontro con Netanyahu per ribadire la vicinanza dell’Italia a un popolo duramente ferito dal terrorismo.
Al vertice non parteciperanno gli States, ma sono molte le presenze di peso. Ci saranno infatti il primo ministro inglese Rushi Sunak, arrivato al Cairo già oggi dopo la tappa a Tel Aviv, il premier greco Kyriakos Mitsotakis, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, il re del Bahrain Hamad bin Isa Al Khalifa, il principe ereditario del Kuwait, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, i ministri degli Esteri di Giappone, Regno Unito e Francia, nonché rappresentanti di Cipro e degli Emirati Arabi Uniti.
Al vertice dovrebbero inoltre partecipare l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera Josep Borrell e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.