(Adnkronos) – “Ad Antonio hanno fatto una porcata…”. Un big di Forza Italia, a taccuini chiusi, riassume all’Adnkronos ciò che molti nel partito azzurro pensano ma nessuno dice in chiaro. L’accordo siglato dal governo italiano guidato da Giorgia Meloni con l’Albania di Edi Rama sulla gestione dei flussi migratori avrebbe spiazzato i partner della coalizione. A partire da Forza Italia, dove c’è chi lamenta uno scarso coinvolgimento del proprio segretario nazionale, nonché ministro degli Esteri, nella definizione dell’intesa con Tirana.
Il malumore tra gli azzurri è palpabile, in Transatlantico, a Montecitorio, a mezza bocca vari parlamentari storcono il naso per il trattamento riservato al numero uno azzurro. “Il nostro segretario non sapeva nulla, gli hanno tirato davvero un brutto scherzo”, si sfoga un esponente di primo piano forzista. Ma il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè si rifiuta di pensare che Tajani sia rimasto all’oscuro di tutto. “Non posso credere all’ipotesi malevola, che si sta facendo circolare, del mancato coinvolgimento di Tajani” perché “equivarrebbe a un oltraggio di natura istituzionale per l’incarico che ricopre”, dice Mulè all’Adnkronos.
“C’è un ministro degli Esteri, che si chiama Tajani, che è anche il segretario del mio partito. E un accordo del genere – rimarca il parlamentare azzurro – non si sarebbe fatto se non ci fosse stato l’accordo e il coinvolgimento del titolare della Farnesina. E’ un fattore di ortografia istituzionale…”. “A me non risulta che Tajani sia rimasto fuori dalla partita, era informato di questo”, assicura invece il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, secondo il quale l’intesa siglata con Edi Rama “è l’avvio di una collaborazione” per risolvere un problema “che non può essere solo italiano”. Come Forza Italia “condividiamo l’iniziativa” del governo con l’Albania in materia di immigrazione, sostiene il responsabile nazionale dei Dipartimenti del partito, Alessandro Cattaneo.
“L’accordo con Tirana da parte nostra è positivo e va nella direzione giusta. L’Italia – spiega Cattaneo – ha tutto il diritto di organizzarsi ed espletare ogni possibilità per governare e gestire il fenomeno dell’immigrazione irregolare. A tal proposito ci teniamo a sottolineare che questo accordo rientra pienamente nel quadro della Ue”.
Da Tokyo dove partecipa al vertice dei ministri degli Esteri del G7, Tajani non si sbilancia e si limita a ribadire che “l’accordo con l’Albania sui migranti rispetta tutte le norme comunitarie, punta ad avere la massima sicurezza e fa in modo che chi non ha diritto a entrare in Italia, non avendo rispettato le regole, sia accompagnato nel Paese d’origine. E’ un accordo scritto nel pieno rispetto delle norme comunitarie”.
Nella Lega di Matteo Salvini, dove nelle scorse ore si erano registrati maldipancia sul metodo che ha portato all’intesa con il Paese delle aquile, si prova a correggere il tiro. Se all’indomani della firma del protocollo d’intesa con Tirana il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa aveva dichiarato che “non basta” e che servono “soluzioni strutturali”, oggi lo stesso Crippa in Transatlantico alla Camera puntualizza che l’accordo siglato dalla presidente del Consiglio “non è fake” ma “una bella mossa. Mi sembra un buon accordo e lo ribadisco. Non ho mai messo in discussione la serietà della premier Meloni”, precisa ancora.
In casa Fdi le voci sui malumori degli alleati vengono liquidate così dal capogruppo alla Camera Tommaso Foti: ”Io mi limito a guardare gli atti e i voti parlamentari. Mi preoccuperà solo quando vedrò le ‘palline’ che non funzionano…”. Sulla stessa linea il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che scrolla le spalle quando gli viene chiesto dell’insofferenza di Fi e Lega: “Non me ne sono occupato”. Entrando nel merito dell’accordo poi osserva: “E’ simbolo di un governo che cerca, nell’ottica dell’integrazione Ue e con i paesi che hanno dimostrato una crescita e uno sviluppo importante, una collaborazione per affrontare e risolvere insieme i problemi di tutti”.