(Adnkronos) – Le schermaglie nella maggioranza sulla questione migranti sono solo l’antipasto della lunga campagna elettorale verso le europee. Alle parole del vicesegretario della Lega Andrea Crippa, secondo il quale la strategia diplomatica della premier Giorgia Meloni sulla Tunisia “non ha funzionato” e quindi “bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini al Viminale”, risponde oggi il viceministro degli Esteri ed esponente di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli. “Se c’è un’idea risolutiva del problema e se Crippa la declina in maniera giuridica – dice Cirielli all’Adnkronos – è il benvenuto. Può proporla in Consiglio dei ministri e tutti saranno contentissimi. Tutti i partiti della maggioranza, oltre che il premier, vogliono risolvere questo problema. Le buone idee sempre benvenute. Ma le proposte vanno poi tradotte in norme”.
A ‘mitigare’ le dichiarazioni di Crippa ci ha pensato lo stesso vicepremier e leader leghista Matteo Salvini, che ha riconosciuto gli “sforzi sovrumani” di Meloni nella gestione del dossier sbarchi, puntando il dito contro la Germania e le ong. Ma il clima resta teso nel centrodestra. Temete un pressing della Lega in vista delle europee? “Penso che quella di Crippa sia una iniziativa personale che nasce da un legittimo disappunto, condiviso da tutti, rispetto a una situazione di emergenza che stiamo gestendo da soli come Italia senza il sostegno della Ue”, risponde il vice di Antonio Tajani alla Farnesina, dicendosi “convinto” che “alla fine la coalizione saprà trovare la soluzione migliore. Le idee possono nascere da qualunque partito della maggioranza, che ovviamente condivide in toto le responsabilità e le decisioni su questa delicata vicenda”.
Dietro le parole di Crippa c’è chi scorge le prove generali di campagna elettorale… “Non faccio dietrologia”, afferma il viceministro di Fdi, “è legittimo che ognuno esprima le proprie opinioni e valutazioni”. “Ovviamente i parlamentari di maggioranza rispetto a quelli dell’opposizione hanno un onere in più, che è quello di offrire soluzioni concrete e giuridicamente ben prospettate. L’Europa allo stato attuale non sta facendo granché. E quindi bisogna risolvere il problema normativamente da soli”, spiega Cirielli. Il ministro Salvini non ha escluso l’impiego della Marina militare per ‘sigillare’ i confini del Paese. “Sicuramente – osserva il parlamentare di Fratelli d’Italia – anche la Marina militare svolge una funzione di sicurezza nazionale e di difesa dei confini, il ministro avrà già valutato il modo migliore in termini giuridici per l’impiego di questo strumento militare”.
“Io non so se si tratti di un atto di guerra, ma quello che stiamo fronteggiando, con 127mila immigrati entrati da inizio anno secondo gli ultimi dati aggiornati dal Viminale, è un’invasione – afferma il senatore della Lega, Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie – Un’invasione pacifica, ma comunque un’invasione. Perché trattandosi di persone che in larga parte non hanno i requisiti per ottenere l’accoglienza umanitaria, e trattandosi di arrivi che contrastano con le nostre vigenti leggi italiane in materia di immigrazione, di invasione si tratta a tutti gli effetti. Il fatto che l’Austria rafforzi i controlli al Brennero come del resto fa la Francia a Mentone, che gli Stati a noi confinanti stiano sigillando i nostri confini, mi fa temere che questa impennata di arrivi non sia un fenomeno estemporaneo ma purtroppo strutturale perché organizzato, con una regia dietro”.
“È evidente che a fronte di questi numeri, in assenza di una qualunque risposta da parte dell’Europa, l’Italia dovrà fare da sola: ma quale strada dobbiamo seguire? Quando Matteo Salvini era ministro degli Interni tutto ciò non si verificava, per cui a buon intenditor poche parole. Pensiamoci bene, prima che possa accadere veramente una catastrofe in termini di ordine pubblico e sicurezza…”, conclude.
All’Adnkronos il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, commenta le dichiarazioni di Salvini, che non ha escluso ”nessun tipo di intervento”, compreso l’uso della Marina militare, per frenare gli sbarchi. ”Siamo d’accordo sulla necessità di fare tutto quello che è possibile per arginare l’emergenza migranti e fermare gli sbarchi, ma certamente non vogliamo dichiarare guerra a nessuno, né tantomeno pensiamo ad azioni unilaterali ed estemporanee… Serve un’azione comune, forte ed incisiva, dell’intera Europa”, sottolinea.
”L’Europa – avverte Nevi – si deve muovere e parlare con un’unica voce, occorre dare risposte rapide ed efficaci” perché, ”come ha detto il ministro degli Esteri Tajani, la situazione è molto delicata. Siamo veramente al collasso, le immagini di Lampedusa sono sotto gli occhi di tutti e parlano da sole”.
”Facciamo parte dell’Europa, dell’Onu e del G20. Tajani – spiega il vicepresidente vicario del gruppo forzista alla Camera – ha rilanciato ‘Operazione Sophia’, la seconda fase di Eunavfor Med, oggi ci sono state le dichiarazioni del presidente francese Macron. Qualcosa si sta muovendo ma continuiamo a ritenere che sia necessaria un’azione comune da parte dell’Europa. Non possiamo andare alle calende greche. Urge trovare una soluzione seria e concreta, porre un argine a questa situazione di emergenza”.
Si terrà lunedì prossimo, prima del Consiglio dei ministri convocato per le ore 12.30, una nuova riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, il Cisr, l’organismo presieduto dalla premier Giorgia Meloni. Sul tavolo, l’emergenza immigrazione. Proprio questa mattina il vicepremier e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, aveva affrontato il tema, a margine dei lavori di Confindustria, annunciando un suo imminente viaggio in Francia e Germania, nonché la volontà di investire le Nazioni Unite dell’emergenza, “che è un problema mondiale”, aveva rimarcato. Tajani aveva anche ipotizzato che venissero assunte nuove misure in Cdm. Ma autorevoli fonti di governo escludono all’Adnkronos provvedimenti in arrivo: “Si affronterà la questione, ma non ci saranno misure nel Consiglio dei ministri di lunedì. Nessuna novità sul fronte normativo”.