(Adnkronos) –
Con il decreto migranti 2023 arriva la nuova stretta del governo guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. ”Questo è un decreto legge d’urgenza” che si snoda ”in 11 articoli”, dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa. Il ”decreto interviene in materia di espulsione di soggetti pericolosi prevedendo una rifinitura della normativa. Per quanto riguarda i lungo soggiornanti viene precisato che l’esplusione” quando ci ”sono gravi motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello Stato possa essere decretata dal ministro dell’Interno”.
Il decreto oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri prevede, tra le altre cose, espulsioni più facili per irregolari, più controlli sui visti di ingresso e la verifica dell’età dei minori non accompagnati. Viene meno, invece, la presenza della Guardia Costiera negli hotspot, prevista nella bozza iniziale del decreto, poi superata.
”Nel decreto c’è un intervento in tema di identificazione di minori stranieri non accompagnati” senza ”derogare alle tutele che competono”, anche ”in conformità al diritto dell’Ue per i minori”, spiega Piantedosi. ”In caso di situazioni di elevato afflusso e di indisponibilità di strutture ricettive temporanee dedicate ai minori stranieri non accompagnati il prefetto” potrà ”disporre il provvisorio inserimento del minore ultra 16enne in strutture di prima accoglienza come Car e Cas per un periodo provvisorio comunque non superiore a 90 giorni”.
”Per quanto riguarda l’accertamento dell’età del minore viene stabilito in caso di arrivi consistenti, multipli e ravvicinati che l’autorità di pubblica sicurezza possa disporre una rilevazione antropometrica” o ”accertamenti anche radiografici per la valutazione dell’età”.
Il nuovo giro di vite deciso dal governo prevede che se lo straniero presenta una nuova domanda di protezione internazionale (domanda reiterata) durante l’esecuzione di un provvedimento di espulsione, il presidente della commissione territoriale, in composizione monocratica, valuta preliminarmente e immediatamente l’eventuale inammissibilità della domanda reiterata di protezione internazionale. In questo modo si contrasta la pratica delle domande di asilo pretestuose e dilatorie.
Il decreto aumenta il personale di Polizia da destinare presso le Ambasciate e i Consolati per potenziare le attività di controllo e di verifica del rilascio dei visti di ingresso. Prevede, inoltre, la possibilità di svolgere più rapidamente gli accertamenti per verificare l’età del minore straniero non accompagnato. Gli accertamenti sono autorizzati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni. Se l’età dichiarata non corrisponde al vero, lo straniero è condannato per falsa attestazione. La condanna per il reato di false dichiarazioni al pubblico ufficiale può essere sostituita dall’espulsione dal territorio nazionale.
“Il decreto prevede un potenziamento dei controlli sui visti in ingresso in Italia e che quindi un contingente di 20 unità della polizia possa essere collocato in ambasciate e consolati” anche ”per scongiurare tentativi di immigrazione illegale con falsi documenti”, spiega il ministro.
Finora solo le donne in stato di gravidanza o le madri con minori venivano inserite subito nel sistema di accoglienza di secondo livello, spiegano inoltre fonti di governo. Per tutte le altre, la normativa prevedeva lo stesso identico trattamento degli uomini adulti. Il decreto garantisce a tutte le donne migranti, dunque non più solo a quelle in stato di gravidanza, l’accesso nelle strutture di maggiore tutela. Si tratta, dice Piantedosi, di un ”intervento normativo che estende la categoria di vulnerabili che possono accedere al famoso Sai, non solo alle donne in gravidanza ma a tutte le donne”.