(Adnkronos) – La riunione del Consiglio Affari Interni di oggi a Bruxelles sul migranti è stata interlocutoria. Nell’occasione dall’Italia sono stati chiesti degli approfondimenti che sono tuttora in corso. E quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha lasciato Bruxelles ed è giunto a Palermo nella sede della prefettura dove nel pomeriggio sono in programma, tra l’altro, due incontri bilaterali con gli omologhi di Libia e Tunisia.
Durante la sessione pubblica del Consiglio, la Germania ha annunciato il proprio appoggio al testo di compromesso preparato dalla presidenza spagnola. Ma l’Italia ha chiesto tempo per fare una valutazione. Mentre la proposta di regolamento sulle crisi migratorie è stata criticata da Polonia e Ungheria.
“Non abbiamo detto no alla proposta tedesca presentata stamani, il ministro dell’Interno ha soltanto preso tempo per esaminare dal punto di vista giuridico i contenuti di questa proposta, ma questo non significa pensare che non si debbano salvare le persone in mare”, ha spiegato Antonio Tajani, nella conferenza stampa oggi a Berlino con la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. “L’Italia non ha detto no, abbiamo chiesto tempo – ha poi ribadito il ministro degli Esteri – tutti quanti hanno chiesto tempo, la proposta ricordo che è arrivata questa mattina, il tempo quello normale di una valutazione più approfondita dal punto di vista giuridico, sentendo anche le opinioni da parte degli altri componenti del governo, da parte del ministro dell’Interno”.
“Le decisioni che si prendono nell’Ue devono poi essere applicate negli Stati membri e hanno delle conseguenze. Questa normativa può essere un fattore di attrazione per i migranti: non va bene, dobbiamo chiudere le frontiere e lottare contro i trafficanti”, ha detto Bence Retvari, viceministro dell’Interno ungherese. “Sono rimasto molto sorpreso e a disagio – ha continuato – quando ho sentito che l’Unione Europea non controlla le sue frontiere esterne. Ho sentito della catastrofe a Lampedusa: un gran numero di persone deve essere accolto. Non possiamo immaginare che succeda una cosa simile in Europa. Per questo rifiutiamo questo regolamento, perché aprire le porte e arriveranno altri migranti illegali”. “Dobbiamo agire sulla base del consenso – ha proseguito – bisogna arrivare ad un consenso su questo regolamento, un consenso che non c’è. Decidere a maggioranza, escludendo alcuni Paesi, è inaccettabile. Mi pare strano che dobbiamo decidere queste cose anche con il Parlamento Europeo va bene, le cose vanno così e lo accettiamo”, ma “le elezioni si avvicinano e bisognerà tenere conto delle conseguenze, anche per l’Italia e altri Paesi”, delle decisioni che si prendono a livello Ue.
Nel Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue, “si sta negoziando il regolamento sulle crisi, ma non risponde a tutte le sfide che abbiamo davanti a noi. Dobbiamo rispettare le conclusioni del Consiglio. Se adottiamo troppo velocemente questo patto, avremo risolto i problemi delle migrazioni? Non credo”. Così Bartosz Grodecki, sottosegretario polacco all’Interno, ha espresso, durante il Consiglio Affari Interni a Bruxelles, le perplessità di Varsavia in merito al regolamento sulle crisi migratorie.
“Siamo molto vicini” a trovare un accordo sulla posizione negoziale del Consiglio Ue sul regolamento sulle crisi migratorie. Il lavoro fatto nelle ultime settimane fa sì che “possiamo essere ottimisti”, anche se restano “dettagli da sistemare”, cosicché “nei prossimi giorni” si possa annunciare un accordo tra gli Stati membri dell’Ue. Lo dice il ministro dell’Interno spagnolo Fernando Grande-Marlaska, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Affari Interni. “Siamo convinti che avremo un accordo nei prossimi giorni”, forse “prima del summit di Granada”, previsto la prossima settimana, giovedì e venerdì. , aggiunge Grande-Marlaska. Si tratta, spiega, di mettere a posto alcune “sfumature” del testo. “Siamo assolutamente sicuri di questa conclusione, che è vicina”, aggiunge. Per la commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson, “non ci sono grandi ostacoli” ad avere un accordo.
Il regolamento sulle crisi è l’ultimo pezzo del patto Ue sulle migrazioni e l’asilo ancora bloccato in Consiglio. La presidenza, nota la fonte, ha semplicemente spiegato di non aver sentito “obiezioni al fatto di mettere un testo sul tavolo del Coreper”, il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri. Le delegazioni hanno sì visto “un testo”, ma “non sappiamo se sarà quello il testo” che la presidenza metterà sul tavolo degli ambasciatori degli Stati membri presso l’Ue, né esattamente quando lo farà.
Una riunione del Coreper è in programma per questa sera alle 18, per preparare il summit di Granada, ma allo stato, secondo la fonte, non è chiaro se il testo di compromesso arriverà sul tavolo già oggi. Secondo altre fonti, invece, la situazione è molto tranquilla e il testo di compromesso verrà discusso nel Coreper. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non è intervenuto nella sessione pubblica e non ha rilasciato dichiarazioni.