(Adnkronos) – “Sappiamo perfettamente che la soluzione per una pace giusta, che duri nel tempo, passa attraverso uno straordinario sforzo diplomatico che porta ad affrontare tutti insieme le ragioni di un Paese invaso come l’Ucraina e l’esigenza di costruire un nuovo ordine mondiale, che la guerra ha mandato in frantumi”. Lo ha detto Marco Minniti, presidente della fondazione Med-Or, intervenendo all’evento Strengthening Italy-Uae Cooperation (Rafforzare la cooperazione Italia-Uae), tenutosi all’Hotel de la Ville di Roma.
“C’è un punto cruciale – ha sottolineato – che spinge le relazioni speciali tra Italia ed Emirati Arabi e, aggiungo io, anche tra Europa ed Emirati. La mia convinzione è che non potremo avere una pace giusta e duratura senza i Paesi del Mediterraneo allargato e in particolare quelli del Golfo. Per intenderci, senza il protagonismo diretto e impegnativo del sud del mondo”.
“So che la guerra scoppiata nel cuore dell’Europa ha spostato, per evidenti ragioni di carattere geopolitico, verso nord l’asse del mondo”, ha ammesso Minniti. “Ma senza il sud del mondo non si potrà trovare una soluzione. Da qui nascono le attenzioni sui temi dell’Africa, un continente collocato in un’area strategica fondamentale per gli equilibri e la stabilità dell’intero pianeta”, ha spiegato, esortando l’Europa “a cambiare passo nel rapporto con l’Africa e con il Mediterraneo allargato”.
“L’Europa – ha detto il presidente di Med-Or – deve comprendere che i propri interessi passano anche attraverso l’Africa e il Mediterraneo allargato. Se vuole pensare ad un nuovo assetto del pianeta, non può farlo senza il sud del mondo, che è un punto cruciale anche per il fattore geografico. Il Mediterraneo allargato, infatti, è un punto di congiunzione tra nord e sud del mondo”.
Poi, sull’importanza internazionale di alcuni Stati del sud del mondo, ha commentato: “Paesi come gli Emirati Arabi Uniti hanno svolto un ruolo particolarmente importante negli ultimi 15-20 anni. Ricordo il loro impegno straordinario nella battaglia contro il terrorismo internazionale”. “Per questo – ha aggiunto – dobbiamo lavorare insieme tutti, Italia, Europa, Emirati Arabi e Paesi del Golfo, per affrontare le grandi questioni che abbiamo sotto gli occhi. Ad esempio, la crisi energetica scaturita dalla guerra in Ucraina o la crisi di alcuni Paesi del Golfo”.
Minniti ha poi lanciato un monito alla comunità internazionale: “Se la Tunisia dovesse collassare, noi rischieremmo un effetto domino drammatico, che potrebbe sconvolgere il Nord Africa e tutto il mediterraneo. Il problema non è soltanto governare i flussi migratori – ha aggiunto – ma comprendere l’effetto domino provocato, tra le altre cose, dalla guerra in Ucraina, perché un pezzo della crisi della Tunisia è dovuta alla crisi alimentare causata dalla mancanza di grano proveniente da Ucraina e Russia”. Infine, ha concluso parlando di un altro Paese del sud del mondo, attualmente in una situazione di grave crisi: “Ho citato la Tunisia prima, quindi devo citare, come tema cruciale, anche il Sudan. Il rischio – ha avvertito – è che si inneschi un processo drammatico di destabilizzazione del Mediterraneo, che potrebbe produrre un’onda d’urto in grado di travolgere l’intero pianeta”.