(Adnkronos) – Il sociologo Domenico De Masi è morto all’età di 85 anni. Lo scorso 15 agosto aveva scoperto di essere malato. Studioso, ricercatore e consulente, De Masi è stato preside della facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma.
Il lavoro è stato sempre il fulcro dei suoi studi e delle sue analisi. De Masi era originario del piccolo paesino di Rotello in provincia di Campobasso. Si è sposato due volte e ha avuto due figlie dal primo matrimonio. Ha frequentato prima il liceo classico di Caserta, poi, l’università a Perugia dove si laureò in Giurisprudenza con una tesi sulla Storia del Diritto. Ma è sempre stata la Sociologia al centro della sua attività, sin dai tempi di ricercatore e di collaboratore della rivista ‘Nord e Sud’. Da docente, insegna Sociologia prima all’università Federico II di Napoli, poi a Sassari, all’Orientale sempre nel capoluogo partenopeo e infine alla ‘Sapienza’ di Roma, dove diventa preside della facoltà di Scienze della Comunicazione.
Domenico De Masi è autore di oltre trenta libri, riguardanti soprattutto la società postindustriale, la sociologia del lavoro, la creatività, la sociologia urbana e dello sviluppo. Particolarmente intensa la sua opera pubblicistica nell’ultimo decennio con titoli come: ‘Una semplice rivoluzione. Lavoro, ozio, creatività: nuove rotte per una società smarrita’; ‘Lavorare gratis, lavorare tutti. Perché il futuro è dei disoccupati’; ‘Lavoro 2025, il futuro dell’occupazione (e della disoccupazione)’; ‘Il lavoro nel XXI secolo’; ‘L’età dell’erranza. Il turismo nel prossimo decennio’; ‘Il mondo è giovane ancora’; ‘Roma 2030’; ‘Lo Stato necessario’; ‘Smart working: La rivoluzione del lavoro intelligente’ e ‘La felicità negata’.
Fin dagli inizi della carriera, De Masi si è dedicato alla scrittura saggistica, che si è intensificata via via: ‘La negazione urbana. Trasformazioni sociali e comportamento deviato a Napoli’; ‘Sociologia dell’azienda’; ‘I lavoratori nell’industria italiana’; ‘Trattato di sociologia del lavoro e dell’organizzazione’; ‘Il lavoratore post-industriale’; ‘L’emozione e la regola. I gruppi creativi in Europa dal 1850 al 1950’; ‘Sviluppo senza lavoro’; ‘L’ozio creativo’; ‘Il futuro del lavoro. Fatica e ozio nella società postindustriale’; ‘La fantasia e la concretezza. Creatività individuale e di gruppo’; ‘Non c’è progresso senza felicità’; ‘Mappa Mundi. Modelli di vita per una società senza orientamento’ e ‘Tag. Le parole del tempo’.