(Adnkronos) – “Prima si paga, poi ci si mena. Prima lo scontrino, poi i cazzotti”. Maurizio Gasparri non fa sconti ai ‘duellanti’ Musk-Zuckerberg e avverte: “Su questa vicenda stiamo facendo la figura dei peracottari, con sindaci in gara a mettere a disposizione luoghi storici di questa o quella città… Ma noi siamo un Paese che ha una dignità: e non ci vengano ad ammantare di beneficenza un’operazione irripetibile con un potenziale valore di ben oltre 200 milioni…”.
E c’è un dato pre-agonistico, che il vice presidente azzurro del Senato sottolinea all’Adnkronos: “Mr. Zuckerberg è sotto i fari dell’Antitrust, che nel bollettino n.23 del 16 aprile 2023 sollecita Meta a riavviare le trattative con la Siae” in merito alla questione dei diritti d’autore sulla musica italiana in piattaforma. Allo stato, un accordo provvisorio Meta-Siae scade il 6 ottobre prossimo.
E su questo, Gasparri sollecita l’esecutivo: “Chieda a Meta di fare una proposta congrua per risolvere la questione dei diritti d’autore e poi si vedrà… Ma dubito che Zuckerberg accetterebbe, perché a quel punto si aprirebbe anche un capitolo di natura fiscale a cui, come noto, i grandi player del web sono refrattari. Tuttavia, visto che si telefonano spesso tra p. Chigi e la California, un messaggio in questo senso sarebbe il minimo”.
“Il tema in questa vicenda non è la location della scazzottata, ma il fatto che in Italia questi signori sul versante fiscale (lo stesso Musk non mi pare faccia la fila all’Agenzia delle Entrate) dovrebbero dare molto di più. E se passa il principio che se organizzi un evento globale, gli metti la foglia di fico della beneficenza, e tutto passa in cavalleria, allora si aprirebbe un precedente molto inquietante per tutti quelli che con il fisco hanno qualcosa in sospeso o da definire”.
E dopo la pars destruens, Gasparri passa alla parte construens (il latino ci sta tutto in questa vicenda gladiatoria): “Facciamo una cosa: Musk e Zuckerberg si affrontino al Palazzo dello Sport all’Eur, che è una location adeguata e che è già attrezzato per ogni sorta di diretta. Non solo: lì vicino c’è la sede dell’Agenzia delle Entrate: dall’aeroporto di Fiumicino con un unico agile movimento passano prima di là, staccano un assegno, e poi a poche centinaia di metri vanno a darsi i cazzotti… Se vogliono, gli faccio risparmiare i 40 euro di taxi. Ce li porto io…”. (di Cristiano Fantauzzi)