(Adnkronos) –
Dopo 33 anni il Napoli ha coronato il sogno di una città intera, conquistando il terzo scudetto degli azzurri, il primo dopo quelli dell’era del ‘Diez’ Diego Armando Maradona (1987 e 1990). E’ stata una cavalcata incredibile quella dei ragazzi di Spalletti che hanno messo in mostra un grande calcio che, a detta degli addetti ai lavori, dei media, della gente comune, ha fatto sognare tutti e riavvicinato tanti tifosi alla bellezza del gioco. Unica falla rispetto, a questo grande successo, la sconfitta ai quarti di finale di Champions League per mano del Milan. Gli azzurri ci riproveranno l’anno prossimo e, nella logica dell’apertura di un ciclo, chissà che non riescano a raggiungere traguardi ancor più ambiziosi. Dicevamo della cavalcata trionfale sui campi di tutta Italia dei partenopei, ebbene sì è trattato di un percorso impossibile da preventivare durante i giorni di preparazione in Trentino e poi in Abruzzo, viste le cessioni di giocatori simbolo come Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian Ruiz.
A Dimaro e Castel di Sangro l’inizio del sogno scudetto. Sono state queste due località a forgiare gli uomini, ad inculcare in ognuno l’idea che la bellezza del calcio, come idealizzata da mister Spalletti, potesse mettere in ginocchio tutte le avversarie. Gol e spettacolo sin dalle prime due giornate a Ferragosto con il successo per 5-2 a Verona e sei giorni dopo con il poker rifilato al Monza all’esordio al Maradona. Seguono due mezzi passi falsi contro Fiorentina (0-0) e Lecce (1-1) ma dalla quinta alla quindicesima giornata i ragazzi di Spalletti mettono il turbo e infilano 11 successi di fila, fiori all’occhiello le quattro vittorie esterne, tutte di misura, contro Lazio, 2-1 firmato da Kim e Kvaratskhelia le due sorprese più belle della stagione, Milan, sconfitto 2-1 con le riserve di lusso Politano e Simeone, Roma, superata 1-0 con un gol del capocannoniere Osimhen, e Atalanta, battuta 2-1 con il solito Osimhen ed Elmas, jolly prezioso.
Alla sedicesima giornata, subito dopo la pausa per il mondiale, arriva il primo dei tre ko al Meazza contro l’Inter, che si impone 1-0, grazie ad un gol di Dzeko nel secondo tempo. Gli azzurri ripartono di slancio e chiudono il girone d’andata con le vittorie contro Sampdoria, Juventus (umiliata con un netto 5-1, firmato dalla doppietta di Osimhen e dai gol di Kvaratskhelia, Rrahmani ed Elmas) e Salernitana. Il Napoli è campione d’inverno con 50 punti, ben 12 di vantaggio sul Milan secondo. La cavalcata trionfale non si arresta nemmeno con l’inizio del girone di ritorno. La squadra partenopea batte la Roma per 2-1, poi cala il tris contro Spezia e Cremonese, per poi sconfiggere per 2-0 in trasferta Sassuolo ed Empoli.
Alla sesta di ritorno il secondo stop stagionale, il primo in casa. La Lazio passa al ‘Maradona’ grazie a un gol di Vecino. Il Napoli però riprende subito la sua corsa superando 2-0 l’Atalanta in casa e poi in trasferta Torino, a cui rifila un pesante 4-0. Alla nona arriva il terzo ko con il Milan che si impone 4-0 al Maradona. Alla decima vittoria in trasferte per 2-1 a Lecce, poi il pareggio in casa con il Verona e la vittoria allo Juventus Stadium per 1-0 con un gol di Raspadori in pieno recupero. Infine il pareggio con la Salernitana 1-1 nel finale beffa con il gol di Dia per poi chiudere a Udine con l’apoteosi scudetto e anche la matematica, un campionato mai in discussione. Che la festa azzurra abbia inizio.