(Adnkronos) – Il tentativo della Corea del Nord di lanciare un satellite da ricognizione militare (‘satellite spia’) è fallito. Lo ha riferito l’Agenzia di stampa centrale coreana (Kcna) gestita dallo stato, aggiungendo che Pyongyang ha pianificato di effettuare un secondo lancio il prima possibile.
“Il nuovo razzo veicolo satellitare, Chollima-1, si è schiantato in mare, poiché ha perso la propulsione a causa di un avvio anomalo del motore”, ha precisato la Kcna, aggiungendo che “l’affidabilità e la stabilità del nuovo sistema motore erano basse e il carburante utilizzato instabile, cosa che ha portato al fallimento della missione”.
Il Joint Chiefs of Staff della Corea del Sud ha dichiarato che il lancio è avvenuto intorno alle 6,29. Due minuti dopo, a Seul è suonata la sirena di un raid aereo, e un minuto dopo è stato inviato un messaggio di testo che esortava i residenti a “prepararsi a evacuare”.
Ieri Pyongyang aveva annunciato per giugno il lancio del suo primo satellite spia militare che ha l’obiettivo di monitorare in tempo reale “pericolose” attività militari americane e sudcoreane. L’annuncio era arrivato tramite i media statali all’indomani della comunicazione fatta al Giappone del previsto lancio in una data compresa tra il 31 maggio e l’11 giugno. In una dichiarazione divulgata dalla Kcna, Ri Pyong-chol, vicepresidente della Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori di Corea, aveva parlato del lancio del satellite come di un atto “indispensabile” per rafforzare le capacità di difesa del paese contro le “spericolate” esercitazioni militare nemiche.
Il satellite e i vari strumenti di ricognizione sono “indispensabili per tracciare, monitorare, controllare e gestire tempestivamente in tempo reale “le pericolose attività militari di Stati Uniti e Corea del sud”.
Nei giorni scorsi il leader nordcoreano Kim Jong Un aveva ispezionato le strutture militari dove si trova il primo satellite spia del Paese, e aveva approvato la fase successiva del progetto, dicendo che è “pronto” per essere messo in orbita. La visita di Kim – annunciata dall’agenzia statale nordcoreana, Kcna – aveva lasciato pensare che il lancio fosse vicino. Si tratta – aveva dichiarato durante la visita alla sede dell’Amministrazione nazionale di sviluppo aerospaziale, di un “requisito urgente per garantire un ambiente di sicurezza nel Paese” e, allo stesso tempo, di “un chiaro passo avanti nello sviluppo della tecnologia e scienza militare spaziale”.
Le autorità nordcoreane avevano rivelato a dicembre di aver effettuato un test conclusivo per la messa in orbita in aprile di un satellite militare da ricognizione.
Le ultime azioni della Corea del Nord “con l’uso di tecnologia dei missili balistici” rappresentano una “violazione sfacciata di molte risoluzioni unanimi del Consiglio di Sicurezza Onu, aumentano le tensioni e rischiano di destabilizzare la situazione della sicurezza nella regione e oltre” e in questo contesto “resta ferreo l’impegno” degli Usa per la “difesa nazionale e di Corea del Sud e Giappone”. E’ quanto si legge in una nota del Comando Usa per l’Indo-Pacifico (UsIndoPaCom). “Questo lancio coinvolge tecnologie che sono collegate direttamente al programma di missili balistici intercontinentali della Corea del Nord”, prosegue il comunicato. Gli Stati Uniti “valutano la situazione in stretto coordinamento” con “alleati e partner” e confermano che continueranno a “monitorare la situazione”.