(Adnkronos) – “Dal commodore ‘64 all’intelligenza artificiale fino al Metaverso”, questo il tema del convegno che oggi, 13 ottobre, avvia l’edizione 2023 di Digital Meet. Si è svolto nella sala Zuccari a Palazzo Madama, al Senato un incontro con la partecipazione del senatore Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’informazione e l’editoria oltre al senatore questione del Senato, Antonio De Poli e il fondatore di Digital Meet, Gianni Potti. E altri ospiti e interventi tra i quali Gianpaolo Araco, capo dell’ufficio Strategie IT del Senato e Cristiano Cannarsa ad di Sogei. Poi sono intervenuti esperti di AI (professor Alessandro Sperduti), Metaverso (direttore creativo di Uquido, Gianpaolo Greco), e Valter Fraccaro presidente della Fondazione Saihub. All’incontro ha partecipato anche Giorgio Silli, sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
“Per il Governo e per la maggioranza di Centrodestra”, ha detto il senatore dell’Udc Antonio De Poli, “l’educazione digitale è una priorità: sono stati stanziati 3 milioni nel biennio 2023-2025. E’ un primo passo, importante, che va certamente nella giusta direzione. Serve un Piano strategico per lo sviluppo dell’alfabetizzazione informatica nella popolazione adulta.”
Il sottosegretario Alberto Barachini, ospite fisso delle edizioni di Digital Meet, ha rivelato che ha cominciato a usare il pc proprio con il Commodore “ma allora”, ha spiegato, “facevamo pressione sui nostri genitori perché, dicevamo che serviva per studiare, ma in realtà giocavamo.”
“Oggi – ha continuato il sottosegretario – quanto accade in Medio Oriente ci preoccupa, e ci preoccupa anche il racconto che se ne fa, perché non sono scevri da secondi fini; per esempio mostrare immagini per generare proselitismo. Se tutto questo viene affidato solo all’Intelligenza Artificiale, questa non è la strada giusta. Quello che è successo con le Big Tech e le grandi piattaforme non può ripetersi con l’IA. Siamo a un passaggio epocale – ha aggiunto – perché la responsabilità deve essere in capo anche a chi diffonde i contenuti. E su questo siamo perfettamente allineati con l’Europa.” Infine Barachini ha annunciato che “è stato appena varato un tavolo sulla IA” proprio per ragionare su regole che hanno l’uomo al centro e non le tecnologie. E ha citato la prima legge di Asimov, secondo la quale “un robot non può ferire un essere umano né consentire, attraverso l’inazione, che un essere umano venga danneggiato.”
Gianni Potti, fondatore di Digital Meet, ha tranquillizzato i catastrofisti: “La tecnologia”, ha detto, “passa sempre, mentre l’uomo resta. Citando il professor Sperduti ha sottolineato: spesso il problema è capire se l’intelligenza ha capito. Piuttosto – ha osservato Potti – è la velocità della comunicazione, guidata da grandi sistemi e gruppi produttivi, che stabilisce, ogni giorno, l’agenda collettiva e quindi impone a tutti di cosa dobbiamo occuparci. E per attirare l’attenzione bisogna andare sempre più veloci.” “L’Intelligenza artificiale, in senso lato”, ha aggiunto Potti, “non ha ‘comportamenti di circostanza’ come l’essere umano e dunque non c’è da aver paura. Bisogna saper correre, questo sì. Internet ha poco più di 30 anni. I social intorno ai 15 anni. ChatGPT poco più di qualche anno e sembra anche già vecchio.”
“Ciò che è importante – ha concluso il fondatore di Digital Meet – è che il digitale è totalmente pervasivo e in ambiti come la salute, la ricerca, l’educazione è fondamentale per la nostra civiltà. Questo è il vero punto. Ecco perché diciamo che le competenze digitali sono diventate vere e proprie competenze di cittadinanza.”