(Adnkronos) – “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’opportunità straordinaria per l’Italia”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a quanto si apprende, nella presentazione della relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr, condivisa durante la cabina di regia in corso a Palazzo Chigi.
“Il Piano italiano è il più grande d’Europa con i suoi 191,5 miliardi di euro e 527 obiettivi da raggiungere, molti dei quali estremamente ambiziosi e utili ad ammodernare la Nazione e rilanciarne il tessuto sociale ed economico, sia sul versante interno sia su quello internazionale. È uno strumento prezioso, che questo Governo considera strategico e che intende utilizzare pienamente per portare avanti riforme strutturali, migliorare la competitività del Sistema-Italia e accelerare i processi di innovazione”.
“Il Pnrr è il primo strumento comune con il quale l’Unione europea ha deciso di intervenire all’indomani della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia. Il Piano è nato in un periodo storico diverso da quello attuale. La guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, e gli shock energetici, economici e sociali che ne sono seguiti, hanno fatto emergere nuove priorità di cui è necessario tener conto e la conseguente necessità di aggiornare il Piano. Per questo, fin dal suo insediamento, il Governo ha lavorato di concerto con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni responsabili per verificare il rispetto dei termini previsti ed effettuare una ricognizione puntuale e dettagliata dello stato di attuazione del Piano. Una fase di ricognizione fondamentale perché propedeutica al passo successivo: l’intensificazione del confronto, come stabilito con l’Unione europea, per formalizzare le proposte di modifica al Piano entro la scadenza prevista del 31 agosto 2023 con la contestuale integrazione del capitolo REPowerEU. Si tratta di un lavoro estremamente delicato che il Governo sta portando avanti con la massima attenzione e con grande responsabilità”, rimarca il presidente del Consiglio.
“Il nostro obiettivo – va avanti Meloni – è chiaro: ottimizzare al meglio l’occasione che arriva dal Pnrr, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra”.
“In questo quadro, si inserisce la scelta di individuare un’unica autorità politica responsabile per l’attuazione del Pnrr e delle Politiche di Coesione. Una decisione la cui bontà è stata confermata dalla recente raccomandazione della Commissione UE per l’Italia nell’ambito del semestre europeo e che nasce dall’esigenza di assicurare una maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, sia per garantire che le risorse vengano effettivamente spese sia per privilegiare misure di qualità e in grado di avere effetti sul PIL. In quest’ottica rientra anche la decisione del Consiglio europeo straordinario del 24 febbraio scorso, che ha accolto e fatto propria la proposta dell’Italia di assicurare una maggiore flessibilità e integrazione sui programmi esistenti e sull’uso delle risorse europee già programmate”.
“Il Governo continuerà a lavorare, d’intesa con la Commissione europea, non solo per conseguire i prossimi obiettivi semestrali ma per dare piena attuazione a tutto il Piano, che è e continuerà ad essere uno strumento cruciale per la crescita, l’innovazione e lo sviluppo dell’Italia”, conclude il premier nella presentazione alla relazione semestrale.
Centosessantuno pagine, 8 capitoli, tabelle e grafici a supporto. E’ la terza relazione sullo stato di attuazione del Pnrr che il governo invierà alle Camere, oggi oggetto dell’informativa del ministro Raffaele Fitto in Cdm. Nell’introduzione, affidata al premier Giorgia Meloni, il presidente del Consiglio indica un “obiettivo” “chiaro: ottimizzare al meglio l’occasione che arriva dal Pnrr, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra”.
Nella relazione, viene illustrata al capitolo 8 la riprogrammazione del Pnrr, mentre in conclusione del documento viene puntualizzato che “le misure che saranno oggetto di riprogrammazione sono quelle che hanno registrato: notevole ritardo nella fase di avvio; rilevante incremento dei costi a causa dell’inflazione e della mancanza di materie prime; estrema parcellizzazione degli interventi; difficoltà di natura normativa, attuativa e autorizzativa che non consentono di realizzare gli interventi nei tempi e nelle modalità previste”.
“Per tutti gli interventi che non consentono il rispetto dei tempi e delle condizionalità previste dalle disposizioni nazionali ed europee il Governo intende riprogrammarli – viene dunque spiegato nel documento – d’intesa con le singole amministrazioni responsabili, nell’ambito di altre fonti di finanziamento nazionali disponili a legislazione vigente a partire da una riprogrammazione del Piano nazionale complementare. Analogamente per alcuni interventi di carattere strategico nazionale coerenti con le priorità e le finalità del PNRR potranno essere salvaguardati ponendoli a carico della programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali e del Fondo Sviluppo e coesione 2021-2027 in relazione agli obiettivi temporali di spesa. L’obiettivo comune come più volte ribadito è quello di assicurare la piena realizzazione del Piano e soprattutto assicurare il raggiungimento di tutti gli obiettivi qualitativi e quantitativi previsti”.