(Adnkronos) –
Una massiccia raffica di razzi sono stati lanciati da Hamas sul centro di Israele, compresa Tel Aviv, nella tarda serata del 26 ottobre. Le sirene dei raid aerei hanno suonato in tutto il centro di Israele, tra cui Tel Aviv, Bnei Brak, Petah Tikva, Lod, Rishon Lezion, Holon, Rehovot e molte altre città in un’altra giornata ad altissima tensione in attesa dell’offensiva di terra delle truppe israeliane. Intanto, Israele prosegue con i raid sulla Striscia e con incursioni di tank e elementi della fanteria. “Le forze militari stanno continuando con raid di terra nella Striscia di Gaza”, ha detto Daniel Hagari, portavoce delle forze armate israeliane. “Lo scopo è eliminare i terroristi, preparare l’area, rimuovere gli esplosivi e liberare le posizioni per essere pronti per i prossimi passi. I raid continueranno anche stasera, e ancor più nei prossimi giorni”, ha aggiunto.
Aerei delle Forze di Difesa israeliane, guidate da informazioni accurate fornite dall’intelligence e dallo Shin Bet, hanno ucciso il vicecapo del dipartimento di intelligence di Hamas, Shadi Barud. Nell’ambito del suo precedente incarico di capo del dipartimento di assalto terroristico presso il quartier generale delle operazioni di Hamas, Barud ha pianificato insieme a Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza, i piani che sono stati portati avanti nell’attacco in Israele il 7 ottobre. In passato, Barud ha servito anche come comandante di battaglione nel settore di Khan Yunis ed è stato coinvolto nella pianificazione di diversi attacchi terroristici contro cittadini israeliani.
Intanto, rappresentanti di Hamas a sopresa si sono recati in visita a Mosca. I colloqui tra la delegazione di Hamas, guidata dal suo leader politico Mousa Abu Marzuk e il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, si sono concentrati sulla questione degli ostaggi. ”I contatti hanno avuto luogo per ottenere l’immediato rilascio degli ostaggi stranieri trattenuti nella Striscia di Gaza e sono state discusse le questioni relative all’evacuazione dei cittadini russi e di altri cittadini stranieri dal territorio dell’enclave palestinese”, si legge in una nota del ministero degli Esteri russo. Un portavoce dell’ala militare di Hamas, Abu Obeida, ha detto che circa 50 ostaggi, catturati il 7 ottobre, sono morti in seguito ai bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce la Bbc, sottolineando di non poter verificare questo dato in modo indipendente. Le autorità israeliane hanno identificato 224 persone rapite durante l’assalto di Hamas e trattenute come ostaggi a Gaza. Fra loro vi sono anche bambini molto piccoli e persone anziane.
“Israele considera l’invito di alti esponenti di Hamas a Mosca come un passo osceno che dà sostegno al terrorismo e legittima le atrocità commesse dai terroristi di Hamas” ha detto un portavoce del ministero degli Esteri, Lioir Haiat, chiedendo che Mosca espella subito la delegazione di Hamas, secondo quanto riporta il sito di Haaretz.
Anche il viceministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani, si trova a Mosca, dove incontrerà il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin. La portavoce del ministero degli Esteri russo Zacharova non ha fornito altri dettagli sulla visita. Interfax riporta la notizia insieme alla conferma della presenza di una delegazione di Hamas a Mosca. L’Iran fornisce droni alla Russia per la guerra in Ucraina e sostiene Hamas nel suo attacco contro Israele.
C’è stato un nuovo colloquio telefonico nelle ultime ore tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu. Uno scambio incentrato sugli “sviluppi a Gaza” e sugli “sforzi per localizzare e assicurare il rilascio” degli ostaggi. Al centro della conversazione, ha fatto sapere la Casa Bianca, anche “i colloqui in corso per garantire un passaggio sicuro per i cittadini stranieri” che si trovano nell’enclave palestinese e che vogliono lasciare l’area. Biden ha parlato del “sostegno Usa al flusso continuo di aiuti umanitari per la popolazione civile” della Striscia, nel mirino delle operazioni israeliane dal 7 ottobre. Il presidente americano ha “accolto con soddisfazione gli sforzi per aumentare questo appoggio nel prossimo periodo”. E ha ribadito che “Israele ha tutto il diritto e la responsabilità di difendere i suoi cittadini dal terrorismo e di farlo in linea con il diritto umanitario internazionale”, insistendo sull’importanza che “dopo questa crisi” si creino le condizioni di una pace duratura. Hamas, ha ribadito secondo la Casa Bianca, “non rappresenta né i palestinesi né le loro aspirazioni”.
“E’ importante non dimenticare l’obiettivo umanitario del rilascio degli ostaggi”, aveva detto in mattinata l’ambasciatore israeliano Alon Bar, “vogliamo vedere una condanna forte e incondizionata di Hamas, senza se e senza ma, una condanna chiara, una richiesta forte di del rilascio immediato degli ostaggi, un forte sostegno del diritto di Israele a difendersi”.