(Adnkronos) –
“Il ministro ha chiarito, non c’è bisogno che venga in Aula…”. Il caso Daniela Santanchè continua a tenere banco all’interno del governo e della maggioranza. Dopo l’inchiesta di Report nell’ultima puntata sulla gestione delle società Visibilia e Ki Group, le opposizioni hanno chiesto a gran voce le dimissioni del ministro del Turismo ed esponente di Fratelli d’Italia. E se in Via della Scrofa ci si aspettava la solidarietà degli alleati nei confronti di Santanchè, le dichiarazioni arrivate oggi da Lega e Forza Italia non sembrano essere proprio di quel tenore, almeno in parte.
Sia il Carroccio (con i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo) che il partito azzurro (con il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè) hanno auspicato un chiarimento in Aula del ministro. Ma secondo Fratelli d’Italia qualsiasi spiegazione da parte di Santanchè sarebbe superflua. “Quando uno dice che intende querelare Report, il chiarimento mi pare che ci sia già. Direi che Santanchè ha tagliato la testa al toro, poi ognuno può pensarla come vuole”, dice all’Adnkronos il presidente dei deputati di Fdi Tommaso Foti.
Parole che non riflettono il tenore delle affermazioni di Molinari della Lega: “Quando sarà il momento, il ministro verrà in Parlamento a spiegare le sue ragioni. Noi – ha detto l’esponente del Carroccio ai microfoni di Rainews – aspettiamo che il ministro Santanchè spieghi le sue ragioni, ma i processi non si fanno in televisione con le inchieste giornalistiche. Se ci sarà qualcosa, saranno altri organismi a dover intervenire, non certo Report”. Dal canto suo a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il capogruppo al Senato Romeo ha risposto così: “Dimissioni? No, questo no, noi abbiamo sempre avuto una posizione garantista. Venendo a spiegare in Aula la questione però potrebbe chiarire ulteriormente”.
Anche per il forzista Mulè un chiarimento in Aula del ministro di Fdi aiuterebbe a diradare le nubi: “L’inchiesta di Report su Daniela Santanchè? La devo rivedere bene, è un’inchiesta giornalistica approfondita, rispetto a cui Santanchè ha replicato in modo duro e fermo. E’ giusto che lei spieghi i contorni della vicenda affinché non ci siano dubbi, è giusto che la chiarisca, in Parlamento o in tv, contribuendo a eliminare qualunque possibile velo di incertezza”.
Per il meloniano Foti, però, la nota con cui il ministro ha minacciato le vie legali basta e avanza: “Non vedo cosa c’entri tutto questo con l’attività di governo. Santanchè – insiste il capogruppo di Fdi – ha detto che darà mandato ai legali di procedere in Tribunale, penso che il chiarimento avverrà in quella sede. La Lega? Ognuno si comporta come meglio ritiene: non è obbligatoria né la crocifissione né la solidarietà. Per me la questione è chiusa. Tu puoi chiarire se si tratta di un fatto dove non ti senti diffamato. Se presenti una querela, è chiaro che si passa su un altro piano. Vogliamo davvero stabilire che una trasmissione televisiva rappresenta un problema per un governo?”.
Nel pomeriggio, a margine di un evento a Roma, è stato interpellato sul tema anche il vicepremier e coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, il quale ha provato a scacciare via le voci di dissapori tra alleati sul caso Santanchè con un laconico “è tutto a posto”.
(di Antonio Atte)