(Adnkronos) – Rinviare il voto sul salario minimo per approfondire il dibattito tra maggioranza e opposizione, senza votare domani in Aula alcun emendamento ma approvando una sospensiva per confrontarsi sul tema. Questa la proposta alle opposizioni di Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro alla Camera e deputato di Fratelli d’Italia. “Per l’ennesima volta, come presidente della commissione Lavoro e rappresentante del centrodestra, ho avanzato alle opposizioni – spiega – una proposta che va verso il dialogo e il confronto sulla proposta di legge sul salario minimo: non votare nessuna emendamento domani ed arrivare in aula per poi approvare una sospensiva alla proposta per approfondire ancora il dibattito”. “Il centrodestra di governo – sottolinea Rizzetto – ancora una volta se ne fa carico per evitare lo scontro su un tema così delicato che riguarda milioni di lavoratori e per trovare una soluzione reale e non una bandierina inutile da sventola a uso e consumo della propaganda estiva. La situazione nella quale si trova il Governo è figlia di oltre dieci anni di politiche sbagliate; maggioranza ed esecutivo, invece, hanno da subito inciso sulla tutela del potere d’acquisto e sul taglio del cuneo fiscale che, molto banalmente, aumenta le buste paga oltre che sulla ripresa, ormai certificata, dell’occupazione”. “Trovo altresì irrituale – conclude l’esponente di Fdi – la presentazione di una mozione sullo stesso tema al Senato che di fatto fa andare una costola delle opposizioni per suo conto”.
Ma l’opposizione
, pur riconoscendo un’apertura del governo sul tema, insiste e dice ‘no’ al rinvio del voto. “Due giorni fa per il governo Meloni il nostro salario minimo legale era una misura ‘assistenzialista’, ‘degna dell’Unione Sovietica’, ora leggiamo che questa maggioranza sarebbe disposta a rimangiarsi la cancellazione della nostra proposta sul salario minimo. È un primo passo, ma non abbastanza, soprattutto se accompagnato dalla volontà dilatoria di questa maggioranza: 4 milioni di lavoratori attendono con urgenza una misura di civiltà per dare dignità al lavoro”, scrive in un post sui social il presidente del M5S, Giuseppe Conte. “Il governo – insiste l’ex premier – non può pensare di prenderli in giro dicendo che devono ancora studiare e approfondire. Salario minimo legale subito!”.
“Abbiamo chiesto il ritiro dell’emendamento che cancella la legge sul salario minimo. Se il Presidente Rizzetto ragiona sul fatto di non votarlo in Commissione significa che ha funzionato la strategia dell’opposizione: abbiamo evitato uno sfregio a milioni di persone. Non mi convince però che si vada in aula e poi si sospenda il lavoro sul salario minimo. Magari perché si perda nel porto delle nebbie delle divisioni della maggioranza. Per noi si può lavorare anche ad agosto. Non ci interessa alcun rinvio e non lo sosteniamo”, le parole del deputato Pd Arturo Scotto, capogruppo in Commissione Lavoro.
“Non c’è bisogno di votare alcuna sospensiva dell’esame della proposta di salario minimo, l’unica utilità sarebbe quella di mascherare la confusione della maggioranza e del governo”, afferma Riccardo Magi, segretario di +Europa.