(Adnkronos) – “In Italia ogni anno 230 mila persone perdono la vita a causa delle malattie cardiovascolari nonostante ci siano tantissimi trattamenti altamente efficaci. Il motivo? Solo il 30-50% dei pazienti con patologie croniche, tra cui diabete, Bpco e ipercolesterolemia, assume correttamente i farmaci. Un dato a dir poco allarmante perché per avere un’efficacia delle cure bisogna avere un’aderenza terapeutica pari almeno all’80%. Serve invertire rotta”. Così all’Adnkronos Sergio Lai, direttore di Fipc Fondazione italiana per il cuore, intervenendo oggi alla conferenza stampa promossa da Novartis alla Camera dei Deputati in occasione della Giornata mondiale del cuore che si celebra il 29 settembre.
“Anche se meno rispetto a tanti altri Stati, noi comunque spendiamo una cifra importante per i farmaci – spiega Lai – ma sostanzialmente questi sono inefficaci perché non vengono assunti con regolarità e appropriatezza” soprattutto dalle donne. Non solo. “Il 90% della spesa sanitaria viene assorbita da costi di ricovero, per riacutizzazioni, infarti, ictus. Ora – evidenzia l’esperto – per invertire la tendenza basterebbe che ci fosse la giusta attenzione da parte di tutti gli operatori sanitari sul territorio. Con una migliore aderenza terapeutica non solo miglioriamo la qualità di vita dei pazienti ma allo stesso tempo otteniamo una ottima gestione della spesa del Ssn”. Quindi “avremmo un doppio beneficio: sul versante della salute e della spesa pubblica”. “Aderenza terapeutica sì abbandono della terapia no, questo lo slogan che dovrebbero far parte della vita di tutti i giorni dei pazienti, su cui dobbiamo insistere moltissimo affinché non abbandonino le terapie e non prendano iniziative fai-da-te” conclude.