(Adnkronos) – “Il ritardo nella diagnosi di Lupus eritematoso sistemico (Les) genera gravi ripercussioni per il paziente e per la collettività, in quanto nel lasso di tempo che intercorre tra l’esordio della malattia e il riconoscimento diagnostico, il paziente accumula danno irreversibile a carico degli organi e apparati colpiti. Prima viene individuata la patologia e prima è possibile intervenire con la terapia farmacologica più adeguata, in modo che il paziente non sviluppi patologie croniche gravi conseguenti alla malattia, come la nefrite lupica. Una diagnosi precoce è fondamentale per impedire il progredire della malattia di Les e garantire ai pazienti una prognosi ottimale, grazie alle terapie di cui oggi disponiamo”. Così Gian Domenico Sebastiani, presidente della Società italiana di reumatologia (Sir) intervenendo oggi a Roma, al convegno in Senato, realizzato con il supporto di Otsuka Pharmaceutical Italia, e promosso su iniziativa del senatore Ignazio Zullo, membro della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale di Palazzo Madama.
“E’ importante – afferma Zullo – dirigersi verso un percorso di sensibilizzazione, dove i diversi attori lavorino in modo sinergico nella stessa direzione. Ci deve essere un impegno massimo, in questo senso, nel riportare l’argomento all’attenzione degli organi politici e di governo, affinché ci sia una presa in carico globale a lungo termine dei pazienti affetti dalla malattia di Lupus. Il nostro lavoro come maggioranza – aggiunge il senatore di Fratelli d’Italia – deve essere quello di revisionare i modelli organizzativi in funzione di nuovi e reali bisogni della popolazione, con particolare riferimento a quelle che sono le malattie rare e gli affinamenti diagnostici che mettono in evidenza patologie nuove di cui non si conosceva nulla. Un’altra azione necessaria – osserva– è quella di puntare molto sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica e su una buona qualità della spesa, perché anche nel campo della sanità, un buon uso delle finanze permette di includere tutte le necessità che oggi, spesso, sono misconosciute o trascurate. Dobbiamo occuparci di tutti senza trascurare questa piccola parte della popolazione che soffre e che noi dobbiamo aiutare”.
“Gettare luce su patologie poco esplorate – sottolinea Alessandro Lattuada, Amministratore delegato di Otsuka Pharmaceutical Italia – e con bassi livelli di innovazione in termini di risposta farmaceutica, come il Lupus, e una comune conseguenza della malattia, quale la nefrite lupica, è una necessità a cui da tempo le nostre attività di ricerca e sviluppo si sono dedicate. L’approccio di Otsuka è caratterizzato da una profonda comprensione delle esigenze dei pazienti che non si limita alle terapie farmacologiche, ma si estende – conclude – a un impegno autentico e costante nel creare un impatto positivo sulla vita di chi, tutti i giorni, affronta sfide importanti e difficili legate a malattie spesso subdole e invalidanti”.