(Adnkronos) – “Solo quando sarà possibile leggere gli atti di indagine si potrà dare una risposta esaustiva e, confido, liberatoria dalle accuse, ma la linea difensiva non cambia”. Lo dice all’Adnkronos Lorenzo Borrè, avvocato di Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, per la quale il gip di Latina ha disposto gli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione di cooperative che si occupavano dell’accoglienza di migranti. La stessa misura restrittiva è stata ordinata anche per Marie Therese Mukamitsindo, madre di Murekatete.
La linea della difesa, ha proseguito il legale, “si fonda sulla contestazione del compimento di atti gestionali veri e propri da parte della mia assistita, posto che l’essere stata assunta nell’Ufficio di presidenza della Cooperativa e l’aver svolto tale attività è, a mio avviso, questione ben distinta dall’assunzione dell’incarico di componente effettivo del Consiglio d’amministrazione della Cooperativa. Né, a mio avviso, è configurabile un concorso, tanto meno doloso, in quelle che allo stato, ed è bene ricordarlo ai non più garantisti, sono solo ipotesi di reato”, conclude Borrè, rimarcando come Murekatete non abbia compiuto “atti di amministrazione” né “di distrazione” di fondi.