(Adnkronos) – Sta per rientrare la missione spaziale europea Aelous e l’Esa ha appena annunciato che il rientro potrebbe essere a fine luglio. I team del Centro operativo spaziale europeo dell’Esa a Darmstadt, in Germania, sono infatti impegnati a prepararsi per tentare un rientro assistito, primo nel suo genere, spiega l’Agenzia Spaziale Europea. Lanciata il 22 agosto 2018, Aeolus è la prima missione satellitare ad acquisire profili del vento terrestre su scala globale. Una missione che ha raggiunto importanti obiettivi anche grazie al contributo delle tecnologie italiane – con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana – come il trasmettitore laser UV dello strumento Aladin a bordo della missione. Il trasmettitore laser è stato realizzato da Leonardo nei sui lab di Pomezia e di Campi Bisenzio e si tratta del trasmettitore laser UV più potente mai costruito per un’applicazione spaziale.
L’Agenzia Spaziale Europea riferisce che la attualmente è in orbita a 320 chilometri sopra la superficie terrestre e che il satellite viene mantenuto in orbita con il carburante rimasto che si sta esaurendo. Per questo il satellite presto soccomberà all’atmosfera e alla gravità terrestre, avverte l’Esa riferendo che analisi effettuate da Esa ed esperti del settore hanno dimostrato che è possibile far rientrare Aeolus attraverso un approccio assistito – cioè semi-controllato – nel tentativo di ridurre il “già molto ristretto” rischio di danneggiamento da parte di eventuali frammenti che sopravvivono al viaggio e raggiungono il terreno.
Per un rientro semi-controllato l’Esa aggiunge che sono stati progettati una serie di comandi e manovre che, nell’arco di circa una settimana, ‘passiveranno’ il veicolo spaziale disattivando i sistemi di alimentazione e le batterie e che lo dirigeranno, insieme agli eventuali frammenti rimasti, in mare. Se non viene effettuato alcun intervento da terra, spiega l’Esa, Aeolus ritornerebbe in modo del tutto naturale – un evento comune poiché in media un veicolo spaziale rientra nell’atmosfera terrestre al mese. I team dell’Esa stanno andando però ben oltre ciò per cui il satellite è stato tecnicamente progettato per allinearsi con l’attuale ambiziosa strategia dell’Agenzia Spaziale Europea per la mitigazione dei detriti spaziali e la sicurezza spaziale.