(Adnkronos) – Sono arrivate le conclusioni sull’incidente che a dicembre scorso provocò l’esplosione del Vega C, al suo primo lancio, ponendo fine al volo VV22. “Le indagini iniziali, condotte subito dopo il lancio in base ai dati di volo disponibili, hanno confermato che i sottosistemi del lanciatore hanno risposto agli eventi come da progetto e che è stato il graduale deterioramento dell’ugello dello Zefiro 40 a causare il fallimento in volo” è stato il risultato a cui è giunta la Commissione d’Inchiesta Indipendente che – in una conferenza stampa convocata a Parigi dall’Esa e da Arianespace con Avio – ha reso note le proprie conclusioni sulla perdita della missione VV22. Il lancio è avvenuto il 21 dicembre 2022 (alle 2,47 ora italiana) ma, dopo appena due minuti e mezzo, il lanciatore si è disintegrato e la prima missione del Vega C è andata persa. A bordo il lanciatore europeo trasportava due carichi utili, i satelliti di osservazione della Terra Pléiades Neo 5 e 6, per Airbus Defence and Space.
Arianespace, che è il fornitore dei servizi di lancio, e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che è l’autorità per lo sviluppo del sistema di lancio, dopo l’incidente avevano infatti immediatamente dopo l’incidente istituito una Commissione d’Inchiesta Indipendente e oggi sono arrivate le risposte. In base alle conclusioni cui è approdata la Commissione “risulta che, dopo il funzionamento nominale del primo stadio P120C di Vega-C e l’accensione nominale del secondo stadio (Zefiro 40), 151 secondi dopo il decollo si è rilevata una progressiva perdita di pressione che ha portato alla fine prematura della missione”. “Le indagini iniziali, condotte subito dopo il lancio in base ai dati di volo disponibili, hanno confermato che i sottosistemi del lanciatore hanno risposto agli eventi come da progetto e che è stato il graduale deterioramento dell’ugello dello Zefiro 40 a causare il fallimento in volo” si legge nel documento diffuso dall’Esa.
In modo più specifico, la Commissione ha confermato che “la causa dell’accaduto è stata un’imprevista eccessiva erosione termomeccanica dell’inserto di gola dell’ugello in carbonio-carbonio (C-C), acquisito da Avio in Ucraina” e che “ulteriori indagini hanno portato alla conclusione che ciò è probabilmente dovuto a un difetto di omogeneità del materiale”. Gli esperti hanno spiegato che “l’anomalia ha rivelato, inoltre, che i criteri utilizzati per l’accettazione dell’inserto di gola C-C non erano sufficienti a dimostrarne l’idoneità al volo”. La Commissione ha quindi concluso che “questo specifico materiale C-C non può più essere utilizzato per il volo” ma che “non è risultato alcun difetto di progettazione dello Zefiro 40” e che “Avio sta implementando una soluzione alternativa immediata per l’ugello dello Zefiro 40 con un altro materiale C-C, prodotto da ArianeGroup, già in uso per gli ugelli dello Zefiro 23 e dello Zefiro 9 di Vega”. “Considerata la natura dell’anomalia del volo VV22, la Commissione sottolinea che le conclusioni relative allo Zefiro 40 non riguardano il lanciatore Vega, che utilizza i motori Zefiro 23 e Zefiro 9” è stato riferito ancora. Alla conferenza stampa internazionale da Parigi hanno preso parte, tra gli altri, il Direttore Generale di Esa, Josef Aschbacher; il Ceo di Arianespace, Stéphane Israël; e l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo.
E dopo tanto lavoro, il sistema di lancio Vega tornerà a volare presto. In questo contesto Arianespace ha infatti deciso di adattare il proprio calendario di lancio per riassegnare una missione a uno dei due lanciatori Vega restanti con una data di lancio prevista prima della fine dell’estate 2023 mentre la data prevista per un nuovo lancio di Vega C è la fine del 2023.
Per arrivare a questo traguardo, nel corso della conferenza la Commissione d’Inchiesta Indipendente ha riferito di avere formulato “una serie di raccomandazioni volte a ripristinare la fiducia nei sistemi di lancio Vega e Vega-C tramite l’adozione di robusti piani di recupero per garantire una ripresa affidabile dei voli e un solido sfruttamento commerciale”. I principali ambiti di intervento in base alle raccomandazioni sono il completamento dei risultati della Commissione con test e analisi supplementari per garantire la solidità della qualifica del materiale C-C alternativo selezionato per lo Zefiro 40; l’implementazione di una fase di qualifica supplementare del motore Zefiro 40 con il materiale C-C alternativo; l’attuazione di una serie di azioni volte a garantire una produzione di lanciatori duratura, affidabile e sostenibile. “Una task force guidata dall’Esa e da Arianespace ha iniziato a implementare la tabella di marcia proposta dalla Commissione e seguirà attentamente la realizzazione delle azioni da parte di Avio, prime contractor di Vega, al fine di assicurare il ripristino affidabile e sicuro della capacità di volo di Vega-C. La data prevista per il lancio è la fine del 2023” è stato sottolineato dall’Agenzia Spaziale Europea in uno statement.
Inoltre, l’Esa, Arianespace e Avio, che è l’autorità di progettazione e il prime contractor del lanciatore Vega, hanno assicurato che “uniranno i loro sforzi per conseguire l’obiettivo comune di un robusto sfruttamento del sistema di lancio Vega, a vantaggio dei loro clienti istituzionali e commerciali”. L’Agenzia Spaziale Europea ha tenuto a chiarire che sta preparando “un ritorno sicuro ai lanci del Vega C” ed ha assicurato il “pieno sostegno a Avio” nelle “azioni necessarie per ristabilire la fiducia nel sistema di lancio” Vega. Nel suo intervento il Direttore Generale dell’Esa, Josef Aschbacher, ha affermato che “la Commissione d’Inchiesta Indipendente rappresenta l’impegno dell’Esa per i più rigorosi standard di sicurezza. Ha formulato una serie di raccomandazioni la cui implementazione dovrebbe garantire un ritorno al volo solido e affidabile del lanciatore Vega-C”. Il Dg Aschbacher ha quindi evidenziato che “l’Esa si impegnerà pienamente, mettendo a frutto le sue competenze ingegneristiche e di gestione di progetto, per sostenere Avio nell’adozione delle azioni necessarie per ristabilire la fiducia nel sistema di lancio”. “Ripristinare l’accesso indipendente allo spazio dell’Europa è la priorità dell’Esa e sono quindi lieto di poter procedere con le campagne di lancio di Vega mentre prepariamo il ritorno al volo sicuro di Vega-C”, ha aggiunto Aschbacher.
Il palyer dei servizi di lancio del sistema Vega, Arianespace, si è detto certo che Avio garantirà la sicurezza e l’affidabilità dei lanci del Vega C e ad assicurarlo è stato il Ceo di Arianespace, Stéphane Israël. “Grazie a un intenso lavoro, i membri della Commissione hanno identificato la causa della perdita della missione VV22 e i risultati appresi e proposto le azioni correttive pertinenti” ha chiarito Israël. “Avio sta già attuando le loro raccomandazioni, con la supervisione di Arianespace e dell’Esa, allo scopo di consentire un ritorno al volo con successo del Vega C e a garantirne l’affidabilità costante” ha affermato il Ceo di Arianespace. Dal canto suo Avio, attraverso il suo amministratore delegato Giulio Ranzo, ha rilevato che il lancio è fallito per un problema al motore e non al lanciatore ma che Avio si assume il pieno impegno per ristabilire la fiducia degli utenti nel sistema di lancio per le future missioni.