(Adnkronos) – E’ salito a 528 il numero ufficiale dei morti degli scontri in corso dal 15 aprile in Sudan tra l’esercito regolare e il gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido. Lo riferisce il ministero della Sanità sudanese aggiungendo che sono 4.599 le persone rimaste ferite.
Il Sudan ”diventerà un incubo per il mondo intero”, peggio di Siria e Libia, se continuano gli scontri tra l’esercito regolare e le Rsf scoppiati lo scorso 15 aprile. L’allarme arriva dall’ex primo ministro sudanese Abdalla Hamdok, descrivendo il suo come ”un Paese enorme e vario”. E spiega che quella in corso ”non è una guerra tra un esercito e una piccola fazione di ribelli. E’ quasi come ci fossero due eserciti: ben addestrati e ben armati”. Hamdok, che è stato primo ministro del Sudan due volte tra il 2019 e il 2022, ha aggiunto che l’insicurezza potrebbe peggiorare rispetto a quella causata dalle guerre civili in Siria e Libia. Guerre che hanno provocato centinaia di migliaia di morti, creato milioni di profughi e causato instabilità in regioni ben più vaste.