(Adnkronos) – “Questo è un processo molto, molto iniquo. Ed io veramente spero che la gente lo stia guardando”. E’ quanto ha detto Donald Trump durante la sua testimonianza al processo civile a New York in cui, insieme ai figli e alla sua società, è accusato di frode. Durante la testimonianza, l’ex presidente ha divagato diverse volte nel rispondere alle domande, provocando la severa reazione del giudice Arthur Engoron.
“Mr Kise, può controllare il suo cliente? Questo non è un comizio politico, è un aula di tribunale”, ha detto, rivolto all’avvocato di Trump che da parte sua ha più volte fatto riferimento alla politica, citando i recenti sondaggi del New York Times che danno l’ex presidente vincente in diversi stati chiave, e definendo il suo cliente l’ex e probabilmente “il prossimo” presidente degli Stati Uniti.
“Questa è una caccia alle streghe politica e credo che lei si debba vergognare”, si è scagliato il tycoon contro la procuratrice di New York, Letitia James, durante la testimonianza. “Come è possibile che una cosa del genere succeda, è una vergogna”, ha aggiunto, invece di rispondere alle domande sulle valutazioni delle sue proprietà, tra le quali quella di Mar-a-Lago, che secondo l’accusa sono state manipolate.
“Sono diventato presidente grazie al mio brand, vendo un numero incredibile di libri grazie al mio brand”, ha risposto alle accuse sul valore manipolato dei suoi beni. Se avesse voluto farlo, ha sostenuto, sarebbe bastato usare il suo nome. “Il mio asset di maggior valore è il mio brand”, ha affermato Trump.
Prima di arrivare in aula, Trump ha postato su Truth Social un messaggio in cui denunciava questo e gli altri processi contro di lui come una manovra di Joe Biden: “Sto andando al tribunale di Manhattan per testimoniare in uno dei tanti casi che sono stati istigati dal mio avversario politico, Joe Biden l’imbroglione, attraverso agenzie federali e suoi surrogati con l’obiettivo di interferenze elettorali”.